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Politica | 18 marzo 2021, 14:16

Riaprire l'ospedale da campo del Valentino per ospitare i pazienti Covid: l'ipotesi è allo studio della Regione Piemonte

Resta in piedi anche l'opzione di usare il Padiglione 5 per le vaccinazioni. Intanto crescono i contagi e le difficoltà degli ospedali. Valle (Pd): "Non siamo ancora in grado di offrire un servizio di tracciamento 7 giorni su 7?"

Riaprire l'ospedale da campo del Valentino per ospitare i pazienti Covid: l'ipotesi è allo studio della Regione Piemonte

Riaprire l’ospedale da campo del Valentino per accogliere i pazienti Covid. E’ questa l’ipotesi che sta valutando in queste ore la Regione Piemonte, alla luce della crescita dei contagi e la difficoltà di accoglimento da parte degli ospedali torinesi.

E’ notizia di ieri che il Dirmei, il braccio operativo della Regione nel contrasto al Covid, ha disposto di dirottare i pazienti al pronto soccorso delle Molinette: critica soprattutto la situazione al Mauriziano e al Maria Vittoria, dove è "è impossibile ricoverare i pazienti ventilati". Da qui l’ipotesi di riattivare l’ospedale del Padiglione V di Torino Esposizioni. Un’altra possibilità, ma meno concreta, sarebbe quello di trasformarlo in centro vaccinale: progetti che la Regione è in grado di attivare in 48 ore.

Valle (Pd): "Rendere operativo al più presto l'ospedale"

E il tema dell'aumento rapido di ammalati di Covid è stata al centro oggi della Commissione Sanità. “I dati illustrati oggi – commenta il consigliere del Pd Daniele Valle - mostrano che la terza fase sta entrando in fase critica, con i posti letto occupati al 50% per i ricoveri ordinari e quelli in terapia intensiva: occorre portare a termine il prima possibile le realizzazioni previste dal piano Arcuri e dalla Regione e predisporsi a rendere operativo il Valentino. Anche per evitare che le riconversioni degli altri spazi, secondo il modello adottato in emergenza nelle altre fasi, possa rallentare ulteriormente l’attività ordinaria”.

Emerge con chiarezza – prosegue l’esponente dem - un ciclo settimanale di contagi, per cui il giovedì e il venerdì si raggiunge un picco di contagi (e di tamponi effettuati) e un conseguente crollo fino a lunedì, per poi tornare a vedere una crescita. Nella prima parte della settimana si raccolgono le esigenze diagnostiche che finiscono per essere soddisfatte nella seconda parte della settimana, poi il servizio crolla ai minimi nel weekend”.

“Possibile - conclude Valle - che a un anno dall’inizio di questa epidemia non siamo ancora in grado di offrire un servizio di tracciamento, accesso al tampone e analisi che lavori sette giorni su sette? Ancora oggi l’assessore Icardi ha registrato il problema ma non ha saputo offrire soluzioni, attribuendo l’andamento in parte alla minor propensione a sottoporsi al tampone nel fine settimana, in parte all’esigenza di consentire turni di riposo al personale: una risposta non convincente”.

370mila sanitari e ospiti delle Rsa vaccinati

E sul fronte della campagna vaccinale, al momento, sono 370 mila i sanitari e gli ospiti delle RSA che hanno ricevuto il vaccino. A questi si aggiungono 168mila over 80 su una platea complessiva di 330.000 soggetti. Ad aver fatto il vaccino contro il Covid sono stati poi 50mila tra docenti e personale scolastico, e 17mila appartenenti alle forze dell’ordine.

Grimaldi (Luv): "Assurdo rimanga chiuso e vuoto"

In piena terza ondata il parcheggio del Valentino, che nell'idea della Giunta doveva essere Covid hospital, rimane chiuso e vuoto. Con gli ospedali cittadini in affanno, piuttosto che riaprire quella struttura, molti malati tornesi sono dirottati negli Ospedali dell’alessandrino, bloccandone la normale attività. Il ‘piano b’ della Giunta avrebbe dovuto trasformare quel parcheggio in un centro vaccinale ma Icardi ci ha escluso per ora questa possibilità, così a Torino i centri continuano ad essere pochi e presi d’assalto quotidianamente. Si tratta del fallimento della programmazione della gestione Covid della Regione che, invece di anticipare le mosse del virus, insegue i contagi e viene puntualmente sopraffatta dalle ‘ondate’ epidemiche", commenta Marco Grimaldi.

Cinzia Gatti

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