Il Comune di Torino chiede all'Ufficio Scolastico Regionale di sollecitare con ogni strumento utile le scuole piemontesi e torinesi ad adottare un linguaggio meno "maschile" e maggiormente rispettoso dell'uguaglianza di genere.
L'ordine del giorno, presentato dalla consigliera del M5s Cinzia Carlevaris, è stato approvato all'unanimità dal Consiglio comunale in una data non casuale: la giornata internazionale delle Donne. L'atto non chiede altro che l'adozione delle linee guida già emanate dal Miur, ma finite presto in un cassetto a prendere polvere e mai fatte rispettare davvero. "L'uso corretto del genere nel linguaggio amministrativo è un modo concreto per l'uguaglianza di genere. La scuola è il luogo d'eccellenza per la formazione dei giovani, utilizzare una comunicazione corretta va a contrastare le varie forme di discriminazione", spiega Carlevaris.
Per la consigliera pentastellata "utilizzare un linguaggio consono da parte delle istituzioni scolastiche è fondamentale, sia per la percezione che le bambine sviluppano di sé, ma anche per i bambini e per il modo in cui gli uomini del domani si costruiscono l'idea del genere femminile".
Attualmente infatti, quasi tutta la terminologia è declinata al maschile sia sui siti che per la parte di modulistica. "Corsi di formazione ed eventi di sensibilizzazione: l'Ufficio Scolastico Regionale solleciti l'utilizzo delle linee guida con ogni strumento utile a disposizione".
Il Consiglio comunale di Torino chiede così un maggior rispetto della parità di genere nel linguaggio utilizzato a scuola.
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