Consiglio regionale quasi del tutto dedicato alla nuova legge sulla centrale di acquisto di Regione Liguria, quello di lunedì primo marzo. Nonostante i numerosi ordini del giorno presentati dai consiglieri di maggioranza e opposizione, la seduta si è concentrata su quella che andrà a sostituire Alisa.
A criticare l'operato della maggioranza è stato il consigliere del Partito Democratico Pippo Rossetti. "Il consiglio – spiega a La Voce di Genova - si è completamente dedicato a questa nuova legge che concentra la stazione di acquisto della Regione, a cui possono afferire tutti gli enti, anche quelli non strettamente regionali, come l'Evangelico, le Asl, i Parchi, le Arte, per esempio".
"Senza motivazione - continua Rossetti - il presidente Toti ha voluto non fare la discussione nelle commissioni. Si tratta di svuotare Alisa, e quindi il fallimento della stazione unica appaltante che ha avuto un sacco di ricorsi contro. Si costituisce però un grande imbuto a cui tutti gli enti potranno accedere, ma sempre con la stessa equipe perché non si è voluto affrontare il tema organizzativo, e per organizzare gli acquisti per tutti bisogna attrezzarsi, tutelare il personale che da Alisa va in Regione, tema non affrontato".
"Abbiamo chiesto che le indicazioni, gli obiettivi e le regolamentazioni che la giunta fa a questa stazione che viene sottoposta al controllo solo del direttore generale, quindi non del gruppo dei dirigenti regionali, passassero nella commissione antimafia, richiesta negata con nostra sorpresa e senza una chiara motivazione. Sappiamo che questo territorio ha un problema di criminalità organizzata, sappiamo che la difficoltà economica consente alla criminalità organizzata di infiltrarsi con facilità, aziende che non hanno disponibilità, che non hanno patrimoni, che sono in difficoltà".
"Questa situazione della stazione unica che avrebbe richiesto un altro tipo di discussione ha richiamato anche argomenti non affrontati dalla maggioranza. - conclude Rossetti - Sappiamo bene che gare sempre più grandi tendono ad avere sempre più prezzi al ribasso e richiedono ai partecipanti delle dimensioni di fatturato, di patrimonio e organizzazione molto più grandi di quelli che solitamente sono presentati dalle aziende regionali. Non si è posto minimamente il problema degli impatti, non si è fatta una verifica di quello che è successo prima, noi pensiamo che in questo modo andiamo a danneggiare l'economia del territorio. Si doveva discutere, Toti ha detto che si doveva farlo entro oggi, non ci ha dato nessuna spiegazione e perdiamo una giornata di consiglio che avrebbe potuto invece affrontare altri temi. Sono venuti gli amici delle malattie rare che non sanno niente di come e quando saranno vaccinati. Abbiamo mozioni, ordini del giorno di tutti i tipi su svariati argomenti, non solo sulla sanità regionale, che non riusciamo ad affrontare perché senza motivo si sono intestarditi".
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