Con la mozione di Vince Liguria e gli emendamenti di Lega e PD, approvati all'unanimità nell'ultimo Consiglio regionale (LEGGI QUI), si torna a parlare di un carcere nella provincia di Savona. La mozione chiede che la Regione intervenga per sensibilizzare il Governo affinché la realizzazione di una casa circondariale nel Savonese venga inserita nel Piano di edilizia penitenziaria.
Nonostante la presenza di sei istituti penitenziari in Liguria, la provincia di Savona rimane priva di una struttura carceraria. Dopo la chiusura del Sant’Agostino nel 2016, il territorio è rimasto senza un presidio penitenziario, con importanti ripercussioni sia dal punto di vista giudiziario, sia sociale.
L’assenza di un carcere nel Savonese comporta innanzitutto difficoltà logistiche e organizzative, prima di tutto per le famiglie dei detenuti, che devono sobbarcarsi costi e disagi degli spostamenti per andare a trovare i propri cari, e per la gestione dei detenuti provenienti dal territorio. Gli arrestati devono essere trasferiti negli istituti di Sanremo, Imperia o Genova, con conseguente aggravio di tempi e costi.
Dal punto di vista sociale, la mancanza di un carcere ha generato un vuoto istituzionale in un territorio che resta l’unico in Italia tra i capoluoghi di provincia con un tribunale, ma senza una struttura di detenzione. Oltre ai problemi logistici, organizzativi e di costi, per le famiglie dei detenuti e avvocati, la realizzazione di una nuova casa circondariale contribuirebbe anche ad affrontare il problema del sovraffollamento e quindi dei diritti dei detenuti.
Nel piano del Commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria Marco Doglio (“Programma dettagliato degli interventi art. 4 bis DL 92/2024 convertito, con modificazioni, dalla L. 112/2024 e ss.mm.ii. Misure urgenti in materia di giustizia, coordinato con la legge di conversione 23 gennaio 2025, n. 4”) è previsto un totale di 60 interventi strutturali, dei quali 3 sono già conclusi, 27 sono in corso e 30 sono prossimi all’avvio, per un costo di 758 milioni di euro nel triennio 2025-2027. Attraverso ampliamenti delle strutture esistenti, è prevista la creazione di 3.716 nuovi posti, mentre ristrutturazioni e manutenzioni consentiranno il recupero complessivo di ulteriori 5.980 posti, per un totale, al termine del triennio, di 9.696 posti aggiuntivi.
Il Piano non include un carcere del Savonese, mentre la Liguria è una regione in crisi per ciò che riguarda il sovraffollamento carcerario. In base ai dati riportati nella relazione della Corte dei Conti, al 31 agosto 2024 nelle sei carceri liguri l’indice di affollamento medio era del 123%, ma con punte del 167,7% a Pontedecimo, dove si è registrata la presenza di 161 detenuti (di cui 68 donne) su una capienza prevista di 96. Segue Marassi con un indice di affollamento del 132,5% (709 detenuti per una capienza prevista di 535) e il carcere di Imperia con un indice del 128,3% (68 detenuti invece dei 53 previsti). A Sanremo l’indice di affollamento è del 119,2% (266 detenuti invece dei 223 previsti); a Chiavari è del 103,8% (54 detenuti invece di 52). In controtendenza La Spezia, con un indice del 71,5% e 108 detenuti su una capienza di 151. In totale sono 1.366 i detenuti per una capienza prevista di 1.110.
A dicembre 2024, secondo i dati della relazione del Commissario Doglio, il numero dei detenuti in Liguria è sceso a 1.334, un dato che segnala comunque una carenza di posti del 20% e un indice di affollamento del 120,18%.













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