251 milioni di euro. Tanto potrebbe costare la "doccia fredda" all'Astigiano in base ai definanziamenti del PNRR.
Le cifre sono state illustrate oggi nel corso di una conferenza stampa organizzata dal Pd dove ha partecipato Daniele Valle, vicepresidente del Consiglio regionale.
"Il piano Fitto-Meloni di rinegoziazione del PNRR prevede di definanziare totalmente o parzialmente, dal PNRR, misure per un ammontare complessivo di 15,9 miliardi di euro. Misure che, secondo le intenzioni, si salveranno solo se si troveranno altre forme di finanziamento - spiega Valle - mentre è in corso un affannoso dibattito nelle istituzioni per evitare di cancellare i progetti già in atto, è importante che l'opinione pubblica sia messa a conoscenza di questo rischio, tutt'altro che eventuale. Nelle prossime settimane molte amministrazioni locali potrebbero scoprire di avere a bilancio soldi per interventi del PNRR, che invece non ci sono più"
Solo per l'Astigiano 251 milioni di euro a rischi"
Secondo le stime Pd, in particolare, si andrebbero a “tagliare” 6 miliardi di interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni, 3 miliardi e 300 milioni di investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale; 1 miliardo e 287 milioni euro destinati alle misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrologico. Il Piemonte risulta essere tra le Regioni più penalizzate, con oltre 2 miliardi e 100 milioni di euro di definanziamenti.
A causa della rinegoziazione dei fondi del PNRR che sta portando avanti il governo Meloni, sono 43 i progetti a rischio ad Asti, Canelli, Moncalvo, Nizza Monferrato e San Damiano d’Asti per 28,5 milioni di euro.
Per la sola Provincia di Asti parliamo di 817 progetti per un importo di 251 milioni.
I progetti più significativi che salterebbero
Prendendo in considerazione i comuni di Asti, Canelli, Moncalvo, Nizza Monferrato e San Damiano d’Asti, il definanziamento verrebbe a interessare ben 43 progetti per un importo di 28,5 milioni di euro.
Tra i più significativi interventi a rischio:
- · ASTI: ristrutturazione, riqualificazione energetica, messa in sicurezza e abbattimento barriere architettoniche Scuola Laiolo: 1.440.000;
- · ASTI: Riqualificazione energetica, messa in sicurezza sismica e abbattimento barriere architettoniche Scuola dell’infanzia Santa Caterina: 1.424.000;
- · ASTI: Realizzazione nuova passerella pedonale di Corso Savona: 995.000;
- · ASTI: Intervento di manutenzione straordinaria del Cavalcavia/Cavalcaferrovia Giolitti: 994.000;
- · CANELLI: Intervento di risanamento conservativo ed efficientamento energetico Istituto Comprensivo di Canelli, Piazza della Repubblica; 950.000;
- · MONCALVO Consolidamento del movimento franoso, messa in sicurezza e ricostruzione della porzione crollata del muro di sostegno del complesso Chiesa di San Francesco, oratorio e parco della rimembranza: 780.000
- · NIZZA MONFERRATO: Transizione ecologica mediante l’installazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile in diversi immobili comunali: 6.900.000
- · SAN DAMIANO D’ASTI: Interventi di mitigazione delle problematiche geo - morfologico - idrauliche gravanti la viabilità: 658 000
L'elenco completo, fornito dal Partito Democratico è consultabile in allegato all'articolo. Nel frattempo, sempre secondo Valle, il rischio è che i progetti, molti di questi cantierizzati, si fermino del tutto oppure che possano portare ad effetti perverso, ovvero quello di punire i comuni più virtuosi rispetto a quelli "ritardatari": "Mentre rischiano di venire sacrificati progetti importanti già in stato avanzato di realizzazione, il Presidente Cirio è silente-commenta perchè non si fa sentire? È d’accordo che vengano definanziate opere in Piemonte per 2 miliardi di euro, tra le più utili alla cittadinanza? Perché far saltare anche progetti che non sono in ritardo sui tempi di realizzazione? Un’amministrazione corretta dovrebbe togliere i fondi a chi è in ritardo, non ai Comuni virtuosi piemontesi".
"I fondi di coesione non possono tappare il buco"
Secondo il Pd, la proposta di Fitto di utilizzare i fondi di Coesione europei per tappare il buco è impossibile da attuare: "Intanto, perché l’80% sono destinati al Sud e per il Nord Italia non c’è capienza; inoltre se si utilizzano altri fondi europei per pagare i progetti del PNRR, non resterà più nulla da impiegare per le altre progettualità. In alcuni casi, per esempio a Torino, addirittura i residenti delle case oggetto degli interventi in programma sono stati fatti allontanare per permettere i lavori. Chi gli spiegherà a queste persone cosa sta capitando?"
Crivelli: "Il sindaco guarda alla Cina, ma non valorizza le risorse che ha"
Di incapacità della Giunta Rasero parla anche Paolo Crivelli: "Il sindaco insegue l'efficienza cinese, ma a casa sua le cose non vanno come dovrebbero e dà la colpa alla burocrazia. Invece le risorse dell'Amministrazione dedicate alla progettualità sono poche e non vengono valorizzate come dovrebbero"
Il Pd: "Eravamo già bravi a definanziarci da soli, ora arriva l' ennesima tegola"
"Il definanziamento richiesto dal Governo Meloni e avallato dalla Giunta Cirio va a sommarsi alla nefasta decisione presa dalla Giunta comunale di Asti nel dicembre scorso di rinunciare a 12 milioni di euro per la messa in sicurezza delle scuole per l’incapacità di trovare soluzioni progettuali adeguate - aggiungono i consiglieri comunali Pd Maria Ferlisi, Michele Miravalle, Luciano Sutera e Roberto Vercelli- insomma, già ad Asti eravamo stati molto bravi a definanziarci da soli i fondi PNRR e ora ecco arriva pure la richiesta del Governo"
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