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Politica | 23 ottobre 2025, 10:36

Elezioni Consulta provinciale studenti, è polemica al liceo Bodoni di Saluzzo

Un allievo, dirigente locale di Fratelli d’Italia, tappezza la scuola di manifesti per la sua campagna elettorale e il dirigente glieli fa rimuovere. Il giovane evoca la censura, ma il preside gli ricorda che le regole del buonsenso vanno rispettate da tutti. I compagni gli dedicano una canzone goliardica in stile rap con accostamenti nemmeno troppo velati al fascismo

Elezioni Consulta provinciale studenti, è polemica al liceo Bodoni di Saluzzo

Giovanni Caligaris, lo studente che qualche tempo fa aveva raccolto oltre 2000 firme per mantenere la sede del liceo classico Bodoni di Saluzzo nel centro storico, è protagonista in questi giorni di una singolare polemica a proposito delle elezioni per i rappresentanti della Consulta provinciale degli studenti, di cui è vicepresidente uscente.

L’allievo ha preso sul serio (forse troppo) la campagna elettorale e per farsi rieleggere e puntare alla presidenza, ha letteralmente tappezzato i corridoi della scuola di manifesti senonchè il dirigente scolastico, Davide Laratore, garbatamente, glieli ha fatti rimuovere.

“Dopo due anni di intenso lavoro, durante i quali ho sempre agito nell’interesse del nostro istituto – aveva scritto Caligaris annunciando coram populo la sua candidatura - ho imparato a conoscervi meglio, mi sono misurato con iniziative impegnative e ho cercato di rappresentare al meglio tutti voi all’interno delle nostre istituzioni. Ho cercato, dunque, di essere il rappresentante di tutti gli studenti. È con grande soddisfazione, quindi, che vi annuncio che questo mio impegno non finisce qui.

Dopo la lista “Dalla Parte degli Studenti”, nella quale sono stato eletto nel 2023, nasce il “Progetto Bodoni”: non un semplice elenco di sterili obiettivi da raggiungere in pochi mesi, ma un vero e proprio atto d’amore nei confronti della nostra comunità. Dalle conferenze pomeridiane all’orientamento universitario, dall’annuario al trasporto pubblico: una ricetta perfetta per rilanciare la nostra scuola e farla primeggiare. 

Questo mio impegno è ben illustrato dal sottotitolo di questa lista, ovvero “Il nostro canto libero”. Il 23 ottobre, infatti, dovrà esserci uno sforzo corale verso lo sviluppo, verso il traguardo, verso il futuro. Io – promette - sarò con voi”.

Come si evince, l’euforia del giovane Caligaris è alle stelle, ma non tutti hanno gradito il suo doppio ruolo di rappresentante degli studenti e di segretario cittadino della sezione saluzzese di Gioventù Nazionale (il movimento giovanile di FdI) e di membro del direttivo del circolo saluzzese di Fratelli d’Italia.

Anche perché il logo dei manifesti ricorda esplicitamente quello del partito.

Il liceale evoca la censura, ma il preside spiega che si è limitato a fargli notare che c’è un limite che nemmeno l’entusiasmo giovanile può superare: il buonsenso.  

Poi la vicenda ha preso anche una piega canzonatoria.

Alcuni suoi compagni – con la goliardia che da sempre caratterizza il mondo studentesco – gli ha dedicato una canzone in stile rap dai toni hard (politicamente parlando) in cui non mancano accostamenti al fascismo.

Il giovane Caligaris tira comunque innanzi verso la scalata alla Consulta: “Io tollero sempre la satira, ma solo se pungente e non violenta o volgare. Ringrazio – replica sul suo profilo social - il creator di questo testo, del quale sono riuscito a rintracciare l’identità, che si è addirittura impegnato a realizzare una canzone rap contro di me, perché mi fornisce l’esempio di come non fare propaganda elettorale. Non siate violenti, non siate rozzi: non serve a niente. Anzi, così mi aiutate ancora di più”.

Forse – osserviamo noi con i toni sommessi che la circostanza semi-seria richiede – bastava che il giovane liceale saluzzese si ricordasse dell’esortazione del dirigente provinciale di FdI e sindaco di Marene, Alberto Deninotti.

Questi, infatti, a proposito del recente sciopero generale, aveva invitato “lasciare fuori dalla scuola la politica non essendo questo l’ambito adatto”.  

Un appello che gli aveva attirato una fiumana di critiche, ma rispetto alla quale il suo partito aveva fatto quadrato.

In questa circostanza, evidentemente, c’è stato qualche difetto di comunicazione tra i “Fratelli” o più semplicemente dalla federazione provinciale devono aver pensato: “Son ragazzi, lasciamoli fare”.  

Un’annotazione vale comunque la pena di essere fatta: era dai tempi del ’68o giù di lì che in un ambiente ovattato qual è il liceo classico Bodoni di Saluzzo non si registravano querelle politiche di questo tenore.

Chissà che ne penserebbe l’illustre Giovanni Battista Bodoni, cui la scuola è intitolata, di queste marchionali baruffe chiozzotte in salsa politica?

GpT

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