L’architetto Giuseppe Moi lascia Busca e la valle Varaita per assumere, dopo aver vinto il concorso pubblico, la direzione generale dell’Ato 4 cuneese, l’ente di governo dell’Ambito territoriale, che si occupa dell’organizzazione e della regolazione del servizio idrico integrato nella provincia di Cuneo.
Compito e funzione dell’Ato è coordinare i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione per garantire la gestione ottimale di tutto il comparto che riguarda il mondo acqua.
Moi, 50 anni, subentra al dottor Roberto Ronco, considerato uno dei massimi esperti di gestione di risorse idriche del Piemonte, che lascia l’incarico assunto nel febbraio 2023.
Istruttore tecnico direttivo, Moi era attualmente dipendente del Comune di Busca dove si occupava di edilizia e urbanistica.
Ma il suo ruolo si era esteso anche a Costigliole, Unione montana valle Varaita e ai Comuni di Venasca e Melle, funzione che svolgeva in convenzione con Busca.
Con il nuovo incarico dirigenziale, di posizione apicale nell’Ato, dovrà progressivamente lasciare gli incarichi nei municipi.
Funzionario esperto, era stato lui a seguire fin dall’inizio la realizzazione dei nuovi complessi scolastici di Busca e Costigliole.
Comprensibile, dunque, la preoccupazione che serpeggia tra gli amministratori di questi Comuni che si vedono privati di un tecnico di rango che aveva in mano i più importanti dossier edilizio-urbanistici dei rispettivi enti territoriali.
Alla sua vasta esperienza di funzionario maturata nei municipi del Saluzzese, Moi aveva aggiunto anche una parentesi politico-amministrativa, quando era stato sindaco di Valmala (allora non era ancora avvenuta la fusione con Busca). Era stato eletto alla guida del piccolo paese del celebre santuario mariano nel 2004 e poi riconfermato per un altro quinquennio, dal 2009 al 2014.
Il cambio al vertice tecnico dell’Ato cuneese avviene in una fase particolarmente delicata. È infatti in via di definizione il contenzioso con la società Egea Acque in vista del definitivo passaggio della gestione pubblica del servizio idrico integrato che riguarda la quasi totalità del territorio provinciale.
Il cosiddetto “valore residuo”, quantificato in 69 milioni di euro, dovrà essere liquidato entro il 30 novembre.
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