Proposti i nomi, le aspettative sono alte per Fratelli d’Italia anche nel territorio, spiega il coordinatore provinciale Andrea Pellicini. Complice anche un nome che non c’è, in lista: non è un paradosso, ma ciò che pregusta il partito è l’impatto del “fattore Antonelli”. Il fatto di avere cioè un incarico amministrativo importante come quello del sindaco di Busto Arsizio, con la visibilità aggiuntiva fornita dalla presidenza della Provincia.
Anche per Fdi sono le ore decisive e Pellicini assicura serenità. «In questi giorni ci sono le decisioni finali sulla composizione delle liste – osserva – noi aspettiamo con calma». Bandita la parola certezza, persino per se stesso: «Vediamo. Io rimango cauto». Nella lista proposta ai vertici c’è comunque lui, accanto ai vice Francesca Caruso e Paolo Bassetti. Un (auto)escluso, il gallaratese Giuseppe De Bernardi Martignoni, che ha già dichiarato una predilezione per le regionali, con possibilità di misurarsi sulle preferenze. «Da questo punto di vista – dice Pellicini – una competizione più interessante. Qui ci misureremo con il Rosatellum, un capolavoro negativo di Renzi e Rosato, quanto di più brutto ci possa essere. Poi c’è il taglio dei parlamentari, ma va detto che l’unico pregio del Rosatellum è aver mantenuto un terzo collegio uninominale. Favorisce la coalizione, ma può essere un ammasso di liste. Nella sinistra è una sommatoria di sigle, nel centrodestra invece c’è voglia di unità e di superare ogni attrito».
Nel Partito democratico, le tensioni si stanno avvertendo tutte, dopo l’annuncio delle liste. Commenti? «Nessuno, non mi permetto – risponde – Bisogna avere massimo rispetto per tutti gli avversari». Meglio guardare in casa propria: «Ci aspettiamo un grande risultato come partito. I sondaggi ci danno al 23-24%... è lecito sperare in un risultato storico al 25% a livello nazionale. Sono convinto che faremo bene anche in Lombardia e in provincia di Varese, dove dobbiamo cercare di puntare al 18-20%». Si può, secondo Pellicini, e una mano può appunto venire dal “fattore Antonelli”: «Sì, è molto importante avere Emanuele Antonelli alla guida della città più popolosa della provincia. Ha anche ricoperto benissimo il ruolo di presidente della Provincia. Questo contribuisce a far guardare Fratelli d’Italia come un partito che ha una classe dirigente seria».
Tornando ai nomi che invece sono stati scritti nero su bianco sulla proposta, Pellicini rileva che si è fatto un ragionamento con i circoli, quindi si è arrivati a una decina di candidature che rappresentato tutto il territorio. Persone che hanno dato la propria disponibilità, con diversi incarichi. Oltre ai tre già citati, a Busto Arsizio, ad esempio, i neo consiglieri Claudia Cozzi e Luca Folegani. Poi Dario Frattini, volto storico della destra varesina, Andrea Tomasini, avvocato di Busto, Manuela Scidurlo, consigliera comunale a Somma Lombardo, o ancora il consigliere provinciale Marco Colombo e l’ex sindaco di Solbiate Olona Luigi Melis, responsabile provinciale delle attività produttive. Sono disponibilità, appunto, il verdetto è nell’aria. Ma Pellicini tiene a fare i «complimenti al circolo di Busto e al suo presidente Massimiliano Nardi per aver deciso di proporre tre giovani».
In altri partiti si è messo in lista il fondatore o comunque un personaggio storico. Il pensiero corre qui a Ninetto Pellegatta, visto a diversi appuntamenti nella sede bustocca: «No, non si è proposto. Lui non ha bisogno di coronare niente, ha dato tantissimo nella sua vita. E ancora una mano ci darà sicuramente».
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