"La fauna selvatica fuori controllo rappresenta un'emergenza concreta per il Piemonte, con gravi ripercussioni ambientali, sanitarie ed economiche". Con queste parole l'assessore regionale al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi Paolo Bongioanni esprime pieno sostegno alla riforma della Legge nazionale 157/92 annunciata dal Ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida.
Una legge superata dai tempi
Bongioanni evidenzia come l'attuale normativa, "approvata oltre trent'anni fa", sia oggi inadeguata a fronteggiare le nuove sfide: "Cambiamenti climatici, spopolamento delle aree rurali, emergenze come la Peste Suina Africana richiedono approcci diversi. I territori vivono una situazione critica che necessita di risposte immediate". I dati confermano l'allarme: nel 2024 e nei primi mesi del 2025 si sono registrati 4.379 richieste di risarcimento per danni da fauna selvatica, con 4,1 milioni di euro di danni stimati, di cui il 70% causato da cinghiali.
Gli obiettivi della riforma
Il Disegno di Legge proposto dal Masaf (Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste) punta a:
- Mantenere elevati standard di protezione della fauna
- Tutelare le attività umane minacciate dalla proliferazione incontrollata
- Ripristinare un equilibrio sostenibile tra uomo e natura
"Non si tratta di liberalizzare la caccia – chiarisce Bongioanni – ma di dotarci di strumenti efficaci per una gestione responsabile, basata su criteri scientifici".
Il ruolo del Piemonte
La Regione si dichiara pronta a contribuire attivamente al processo legislativo: "Abbiamo esperienze e competenze da mettere a disposizione per scrivere una norma al passo coi tempi, che superi le visioni ideologiche a favore di soluzioni pratiche". L'assessore conclude con un appello: "La tutela del territorio e delle sue risorse deve essere priorità collettiva. Serve un approccio realistico, che coniughi conservazione e gestione attiva".
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