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Politica | 12 agosto 2025, 14:17

Sant’Anna di Stazzema, Salis: “Non sono qui per ricordare, ma per non dimenticare”

Nel discorso per l’ottantunesimo anniversario dell’eccidio, la sindaca di Genova richiama i giovani alla responsabilità e mette in guardia dal ritorno delle radici dell’odio: “Il fascismo non è un meteorite, è un’erba infestante. Non c’è spazio per l’indifferenza nella nostra umanità”

Sant’Anna di Stazzema, Salis: “Non sono qui per ricordare, ma per non dimenticare”

“Sono qui, in questo luogo sacro, non per ricordare. Sono qui per non dimenticare. Non è la stessa cosa. Ricordare è un’azione che appartiene alla mente. Non dimenticare appartiene anche al cuore. E oggi con il cuore, anche se non ce ne accorgiamo, facciamo rumore. Voglio che questo rumore si senta fino a valle. Perché siamo qui per scegliere. Scegliere da che parte stare”.

Così la sindaca di Genova, Silvia Salis, durante l’orazione ufficiale per l’ottantunesimo anniversario della strage di Sant’Anna di Stazzema, in cui il 12 agosto 1944 furono uccise 560 persone, tra cui 130 bambini.

La sindaca ha ricordato la storia di Bianca e dei suoi otto figli, sterminati quel giorno, sottolineando che non fu “una rappresaglia e meno che mai una battaglia, fu una strage. Una barbarie che 81 anni fa segnò in modo indelebile la nostra storia”.

Poi l’avvertimento: “Il fascismo non è un meteorite. È un’erba infestante che è stata sottovalutata quando era ancora una piantina, ma piano piano cresceva. Non è stato solo un esercito che ha invaso l’Europa. È stato un processo lento, insidioso, che ha trovato terreno fertile nelle nostre istituzioni, nelle nostre leggi, nel nostro quotidiano. Si è infiltrato in ogni angolo della società, imponendo un nuovo ordine che, giorno dopo giorno, ha tolto libertà, diritti, dignità”.
“Il fascismo non ha paura dei fucili, ha paura della cultura. Ha paura dei libri. Ai ragazzi che sono qui vorrei dire: leggete, informatevi, incrociate le informazioni. Il dubbio è la cintura di sicurezza della democrazia. Chi vi dice che tutto è semplice, non vi sta spiegando il mondo: ve lo sta restringendo. Imparate a dire no. Chiedo ai giovani: siate partigiani della complessità. Chiedo agli adulti: siate affidabili. Chiedo alla politica: siate all’altezza. E lo chiedo a me stessa: che le mie azioni siano utili. Che io non mi accontenti del consenso, ma cerchi il senso”.

Non c’è spazio per il fascismo nella nostra Repubblica. Non c’è spazio per l’indifferenza nella nostra umanità. Il nostro compito non è urlare più forte. È parlare più chiaro. Dire fino allo sfinimento: mai più. E spiegare perché ai bambini che non lo sanno”.

Collegando la memoria di Sant’Anna alle guerre di oggi, Salis ha detto: “Oggi Bianca potrebbe essere Fatima o Sofia, una di quelle mamme di Gaza, di Kiev o delle altre decine di guerre in corso. Noi tutti siamo molto fortunati. Ma questa fortuna dobbiamo meritarcela, non facendo gli spettatori, non voltandoci mai dall’altra parte”.
La sindaca ha concluso con un impegno: “Oggi, come ieri, siamo chiamati a difendere la nostra democrazia, la nostra libertà, il nostro diritto alla pace. Perché Bianca potremmo essere noi. Viva Sant’Anna. Viva la Resistenza”.


 

I.R.

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