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Politica | 03 novembre 2025, 16:35

Musei e card, in arrivo nuove tariffe: la proposta in Commissione

La revisione del sistema tariffario dei Musei Civici e della Genova Museum Card approda in Consiglio. Montanari: “Un’equità culturale che valorizza tutti i poli museali”

Musei e card, in arrivo nuove tariffe: la proposta in Commissione

Adeguare le tariffe di ingresso ai musei per rendere equo e sostenibile l’accesso e per valorizzare l’intera rete musicale.

È la proposta sottoposta alla Comissione consiliare, riunita questo pomeriggio in Sala Rossa a Palazzo Tursi.

Le proposte di delibera si propongono di ridisegnare il sistema tariffario dei Musei Civici e delle Genova Museum Card. 

I provvedimenti, presentati dall’assessore alla Cultura Giacomo Montanari, passeranno al Consiglio Comunale per l’approvazione definitiva nelle prossime sedute.
Dopo oltre dieci anni di stabilità, la Direzione Musei ha proposto una revisione generale delle tariffe d’ingresso, con l’obiettivo di rendere più equo e sostenibile l’accesso e di valorizzare l’intera rete museale. Tra le modifiche proposte ci sono l’innalzamento del biglietto d’ingresso per il Museo di Sant’Agostino, del Museo Chiossone, del Museo di Storia Naturale e il Castello D’Albertis, portato a 9 euro, con un ridotto fissato a 6.

I Musei di Strada Nuova avrebbero un biglietto cumulativo con Sant’Agostino al prezzo di 14 euro rispetto agli attuali 9 che non comprendono il complesso di piazza Sarzano. 

Non solo aumenti e accorpamenti.

Le ipotesi dell’assessorato alla Cultura vedrebbero l’inserimento della gratuità per il Museo di Archeologia Ligure e il Museo del Risorgimento, con l’intento di potenziarne la funzione didattica, mentre il Museo di Villa Croce manterrebbe la gratuità in assenza di mostre temporanee.

In termini di agevolazioni, minori di 18 anni, disabili e loro accompagnatori entrerebbero gratis, mentre over 65 e giovani tra 18 e 26 anni pagherebbero un ridotto di 2 euro. Confermate le domeniche gratuite per i residenti della Città Metropolitana di Genova e la gratuità nell’ultima fascia oraria per i residenti.

La seconda proposta riguarda l’aggiornamento delle tariffe della Genova Museum Card, ferme dal 2016. Le nuove tariffe, che entreranno in vigore solo dopo l’approvazione del Consiglio, prevedono per la card 24 ore un aumento da 15 a 24 euro, per la 48 ore da 25 a 45 euro, per quella annuale da 50 a 60 euro. Restano invariati i 25 euro della card annuale studenti e la gratuità della card scuole. La revisione è pensata per rendere più sostenibile il sistema e per incentivare l’utilizzo delle card come strumento di partecipazione culturale diffusa.
Nel corso della commissione, l’assessore Giacomo Montanari ha illustrato il senso complessivo della riforma, sottolineando come la revisione nasca da un’analisi approfondita dei flussi di pubblico e delle diverse tipologie di musei: "La revisione delle tariffe non risponde solo a una logica di sostenibilità economica, ma serve a ristabilire un’equità nell’accesso culturale e una distribuzione più efficace delle risorse, non soltanto a bilancio ma anche in termini di investimenti sulle strutture. Ogni museo ha pubblici diversi e richiede strategie mirate”.
L’assessore ha ricordato le differenze di frequentazione tra i vari poli: "A Strada Nuova la maggior parte degli ingressi avviene tra le 11 e le 15, al Chiossone nel pomeriggio, mentre al Museo del Risorgimento l’utenza è quasi interamente scolastica. Per questo serve una strategia culturale integrata che tenga conto delle diverse fasce orarie, dei pubblici e dei loro interessi”.
Sulle card, Montanari ha ribadito la necessità di un aggiornamento: "Parlare di tariffe senza parlare di card è sbagliato. Le card sono un potente incentivo a sostenere non solo i musei più visitati, ma anche quelli meno battuti. Con i vecchi prezzi erano diventate insostenibili: la card da 15 euro costava meno di un singolo biglietto del Galata. L’adeguamento le riporta a essere uno strumento di partecipazione e fidelizzazione”.
Montanari ha infine ribadito che la proposta non intende penalizzare i cittadini, ma garantire la sostenibilità e la qualità del sistema museale: "L’adeguamento non tocca i diritti dei residenti, delle scuole o dei giovani, ma assicura una maggior sostenibilità ai poli museali e valorizza la loro identità, distinguendo tra musei a vocazione turistica e musei a funzione didattica. È una misura di equità culturale che guarda al futuro della città”.

Le due proposte di delibera saranno ora calendarizzate per la discussione in Consiglio Comunale, dove potranno essere approvate o ulteriormente modificate prima dell’entrata in vigore prevista per il 1° gennaio 2026.

Isabella Rizzitano

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