E' una pace dal sapore di mare quella tra Alberto Biancheri e Alessandro Mager, il sindaco dei dieci anni filati che l'hanno reso il più longevo nella storia moderna di Sanremo, e quello in carica da sedici mesi. Non si parlavano, in pratica, dai giorni in cui all'euforia per l'esito del ballottaggio elettorale si è sostituita la freddezza delle scelte per la composizione del governo cittadino. Si sono ritrovati ieri sera, faccia a faccia, al tavolo del ristorante Ittiturismo Patrizia, in corso Trento Trieste. Una cena di riconciliazione, per chiarirsi, dopo che Mager ha compiuto la prima mossa, via telefono. Piatti a base di pesce fresco e buon vino per facilitare il confronto, senza intermediazioni. E con un pizzico di pepe, non nelle pietanze bensì nelle parole.
Biancheri, che aveva contribuito all'individuazione e al sostegno di Mager come possibile successore stringendo un patto con Anima, attraverso Sergio Tommasini (attuale presidente di Amaie Energia), era rimasto ferito per il trattamento ricevuto dopo il voto, quando non più in Comune ma pur sempre leader di Sanremo al Centro aveva chiesto che la sua lista fosse rappresentata anche da un assessore, non soltanto dalla presidenza del Consiglio, come seconda forza della coalizione civica, malgrado un risultato al di sotto delle attese. Mager aveva risposto picche, dovendo fare i conti anche con l'ampliamento della maggioranza a Pd e Generazione Sanremo, imbarcati al ballottaggio e rivelatisi determinanti per la vittoria sul candidato del centrodestra dei partiti Gianni Rolando.
Lo strappo è diventato ancora più evidente quando, nella scorsa primavera, il sindaco in carica ha dovuto mettere mano al cda del Casinò, affidando la presidenza a Pino Di Meco, leader di Forum, una delle quattro liste su cui si basa la coalizione civica poi allargata ai progressisti, la quale può contare pure su una poltrona in giunta. Uno sbilanciamento inaccettabile per Sanremo al Centro, uscita dalle urne con un consenso nettamente superiore a quello ottenuto da Forum. Da qui il riequilibrio richiesto, tradotto in un assessorato, che Mager è disponibile a concedere. Un nodo da sciogliere entro fine anno. Tanto è vero che alla cena del chiarimento seguirà un incontro mirato, da svolgersi nell'arco di una decina di giorni.
Il "vis a vis" al ristorante segna, di fatto, il tangibile riconoscimento del ruolo politico che ancora svolge l'ex sindaco, al di là dei tre rappresentanti di Sanremo al Centro a Palazzo Bellevue. Un ruolo che Biancheri è tornato ad esercitare con una certa convinzione, dopo essere rimasto defilato (e piccato) per oltre un anno, arroccandosi nella sua azienda leader nell'ibridazione floricola. E che potrebbe preludere a nuovi disegni, strategie per future scadenze, anche attraverso l'allargamento della sua base di riferimento.
Mager, dal canto suo, ha fatto sapere - con un comunicato diffuso dal suo ufficio stampa - che l'incontro si è svolto in un clima costruttivo e di reciproco rispetto, guardando avanti nell'interesse della città, a cominciare dal dialogo su progetti e opere avviate dall'amministrazione precedente, auspicando che la ritrovata intesa possa rappresentare un impulso per centrare gli obiettivi di mandato. Se è vera pace, o soltanto una tregua, lo scopriremo presto. Intanto, sindaco ed ex hanno messo da parte i rancori, tornando a parlarsi: questione non secondaria, perché la politica è confronto, spesso aspro. Anche (e soprattutto) se applicata alla gestione di una città complessa come Sanremo.
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