Sono arrivate anche le firme sulla convenzione Rai/Comune che mette fine all’estenuante vicenda-Festival. L’ultimo atto, la formalità che mancava, per ripartire da dove la storia lunga 75 anni ha rischiato d’interrompersi, con la battaglia di carte bollate scatenata dalla sentenza del Tar (emessa nel dicembre scorso) che ha bocciato il sistema delle trattative dirette tra i due enti, costringendo l’amministrazione di Palazzo Bellevue ad affidare il grande evento tramite bando pubblico.
Il sigillo al contratto, scaturito dalla negoziazione inclusa nella manifestazione d’interesse, è stato posto dal dirigente del settore turismo e manifestazioni Rita Cuffini, in qualità di responsabile unico del procedimento, e dall’amministratore delegato della Tv di Stato Giampaolo Rossi. Firme in forma telematica, a distanza, sull’asse Sanremo-Roma. La convenzione ha durata triennale con possibilità di estensione biennale, quindi fino al 2030.
La parola fine alla “telenovela” festivaliera arriva nel momento del ritorno nelle aule giudiziarie: oggi è fissata al Tar ligure l’udienza di merito per decidere sul ricorso presentato da Just Entertainment (JE) di Sergio Cerruti (la stessa etichetta discografica che lo scorso anno ha fatto scoppiare il caso) contro parametri e requisiti alla base della gara indetta dal Comune, ritenuti di fatto una sorta di “abito su misura” cucito addosso alla Rai, risultata l’unica partecipante.
Peraltro, anche l’ente di viale Mazzini si era rivolto ai giudici amministrativi genovesi contestando l’avviso di gara, nei mesi in cui i rapporti con il Comune si erano interrotti, sostanzialmente per difendere il sistema collaudato delle convenzioni dirette e insieme il format festivaliero creato. Ma, a questo punto, non ha più alcun interesse a proseguire, avendo riottenuto l’assegnazione del Festival.
È quasi certo il rinvio della causa a nuova data, considerato che a chiederlo è la stessa JE alla luce dell’esito del bando e in attesa di conoscere maggiori particolari dell’intesa maturata con la negoziazione, i cui contenuti sono però protetti da riservatezza. Già, perché mentre la delibera di giunta che ha approvato l’accordo viene regolarmente pubblicata all’albo pretorio, la convenzione no. Il Comune, da parte sua, ha depositato le memorie difensive a cura dello studio legale Bonura, al quale si è affidato per le tutele del caso fin dai primi passaggi della tortuosa vicenda giudiziaria.
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