4 anni e 6 mesi. Questa la pena patteggiata da Maurizio Ferrigno che era stato arrestato per la morte della compagna 68enne Laura Guazzotti trovata senza vita lo scorso 17 luglio 2024 vita nella sua abitazione in Piazzale Moroni a Savona.
Davanti al Giudice per le Udienze Preliminari Laura De Dominicis e al Pubblico Ministero Luca Traversa ha deciso quindi di patteggiare.
L'uomo che era stato accusato di omicidio preterintenzionale aveva confermato il litigio notturno avuto per ragioni economiche con un minimo contatto fisico avuto con la donna. Successivamente poi però era sopravvenuto il decesso causato da una sorta di "trigger stressogeno".
Ferrigno quel giorno aveva allertato i vicini di casa e i soccorsi, richiedendone l’intervento nella propria abitazione, riferendo al personale del 118 di aver rinvenuto, all’interno della propria camera da letto, il corpo esanime della convivente.
Sul posto era intervenuto il personale delle Volanti, della Squadra Mobile, della Polizia Scientifica oltre al Pm Traversa che avev coordinato le indagini.
Il medico legale, sopraggiunto, aveva proceduto ad un primo esame del cadavere dal quale erano emersi lividi sul corpo della donna. Il giorno successivo era stata svolta l'autopsia e non erano emersi dettagli se non poter constatare un'ecchimosi sul petto e altri lividi sul corpo e appurare che la donna non avesse precedenti patologie.
Dagli accertamenti effettuati nell’immediatezza non risultavano esserci stati precedenti interventi per liti tra i due.
All'interno dell'abitazione l'uomo aveva una valigia pronta con vestiti (non avrebbe motivato il fatto) e secondo quanto appurato sarebbe stato beneficiario di recente di un'ingente somma in eredità (nel suo portafoglio erano presenti ben 4mila euro).
Il sessantenne, attualmente in stato di libertà, era stato ritenuto capace di intendere e volere e il litigio sarebbe stata la causa scatenante del malore fatale.
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