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Politica | 04 agosto 2023, 13:37

Stop al Reddito di cittadinanza, Chiorino: “Non sono preoccupata: dignità è autonomia, non assistenzialismo”

L’assessore al Lavoro della Regione Piemonte: “Non sono preoccupata per la tenuta del tessuto sociale: chi non può davvero lavorare riceverà ulteriori e maggiori tutele”

Stop al Reddito di cittadinanza, Chiorino: “Non sono preoccupata: dignità è autonomia, non assistenzialismo”

“Riteniamo che la dignità vera non sia l’assistenzialismo ma la possibilità di essere autonomi del lavoro”. Non lascia trasparire la minima preoccupazione per l’abolizione del Reddito di Cittadinanza l’assessore al Lavoro della Regione Piemonte Elena Chiorino.

"Assolutamente tranquilli"

A differenza del collega comunale Jacopo Rosatelli, per Chiorino la tenuta del tessuto sociale sarà garantita perché chi non è nelle condizioni di lavorare continuerà a prendere il Rdc fino a fine anno e poi percepirà l’assegno di inclusione sociale, mentre chi è nelle condizioni di lavorare sarà messo nelle condizioni di farlo. “Siamo assolutamente tranquilli” ribadisce l’assessore regionale al Lavoro.

I numeri del Reddito di Cittadinanza

In Piemonte, stando alle ultime stime dell’Inps, i nuclei famigliari a cui è stato sospeso il reddito di cittadinanza sono 7.299, di cui 4.615 nuclei in carico a Torino che è la provincia più colpita. A seguire Alessandria, con 940 nuclei, poi Cuneo (423), Novara (383), Asti (380), Vercelli (233), Biella (210) e il Verbano Cusio Ossola (115). Numeri confermati dal direttore regionale Inps Piemonte Filippo Bonanni. 

"Già anticipato in campagna elettorale"

Chiorino diffida da chi, apparentemente, è sembrato rimanere spiazzato dalla ricezione dell’sms: “Si tratta di una progettualità anticipata in campagna elettorale, confermata con l’insediamento del governo Meloni e definita nelle sue basi a fine 2022”. 

"Lavoriamo per incentivare l'occupazione"

La volontà, per l’assessore, è quella di non lasciare indietro nessuno ma di cambiare il paradigma nella gestione dei non occupati: “Si è partiti nello strutturare misure differenti che consentissero una maggior attenzione a chi davvero non può lavorare o a chi ha carichi di cura famigliari importanti. Lavoriamo a incentivare l’occupazione: riteniamo che la dignità vera non sia l’assistenzialismo ma la possibilità di essere autonomi del lavoro”

 

La struttura - conclude Chiorino - prevede che chi è abile al lavoro possa accedere a corsi di formazione che lo supportino nell’inserimento lavorativo, mentre chi non può lavorare riceverà ulteriori e maggiori tutele”.

 

Andrea Parisotto

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