La città di Cuneo, medaglia d’oro al Valor Militare per la lotta di Liberazione, si è ufficialmente schierata contro le recenti dichiarazioni del sindaco di Valdieri Guido Giordana relativamente all’aspetto ‘divisivo’ del fenomeno della Resistenza. Un risultato, quello del voto in Consiglio comunale – due soli voti contrari sui 23 votanti -, che non sorprende vista l’attenzione che il capoluogo e la sua amministrazione hanno sempre riservato alla celebrazione della memoria resistente.
A stuzzicare il dibattito nella principale assemblea cittadina è stata la capogruppo PD Claudia Carli, che ha definito l’ordine del giorno “importante, specie per il periodo storico e temporale in cui ci troviamo”: “Resistenza e lotta di Liberazione dal nazifascismo sono il fondamento della nostra Costituzione e quindi della democrazia italiana – ha aggiunto -. Serve che torni a essere chiaro perché alcune dichiarazioni, come quelle del sindaco di Valdieri, ci hanno lasciato esterrefatti”.
“L’antifascismo è un valore irrinunciabile e costituisce un pilastro della nostra società civile, e le istituzioni hanno il dovere di difenderlo senza confondere le parti di chi ha combattuto per la libertà e di chi invece lo ha fatto per la dittatura. Quelle del sindaco di Valdieri, che è lì nel proprio ruolo proprio grazie alle conseguenze della lotta di Liberazione, sono state dichiarazioni inaccettabili che offendono la memoria di chi è morto per la difesa della libertà nel nostro paese” ha concluso Carli.
“Resistenza non è ‘divisione’ ma ‘unione’”
Tanti i consiglieri – specie di maggioranza – che, firmatari dell’ordine del giorno o meno, hanno sostenuto le sue specifiche.
“Se siamo qui a discutere del 25 Aprile è perché il 25 Aprile c’è stato – ha detto Sara Manassero (PD), leggendo stralci di lettere di giovani partigiani -. Il tema dovrebbe toccare tutti noi che siamo incaricati di gestire la cosa pubblica: come può essere ‘divisivo’ il tema della liberazione dell’Italia dalla dittatura? Vero che i partigiani non erano tutti buoni e i fascisti non tutti cattivi ma, come diceva Calvino, la vera differenza sta in quel che c’era dietro il partigiano più spietato e il fascista più onesto, due concetti molto differenti”.
“I sindaci, al momento del giuramento, prestano un voto formale al rispetto della Costituzione che, piaccia o meno, nasce dalla lotta di Liberazione compiuta dagli Alleati e dalle donne e dagli uomini che hanno combattuto come partigiani – ha aggiunto Stefania D’Ulisse (Cuneo Solidale e Democratica) -. Mio padre era abruzzese, è nato in provincia di Chieti proprio dove passava la linea Gustav e vide quel che fecero i nazisti in fuga; mia nonna era vedova di guerra, mio nonno è morto in Albania (che non è stata una campagna di liberazione) e se non fosse morto sarebbe andato in Russia (altra esperienza da non annoverare nelle campagne di liberazione: insomma, ogni famiglia, verosimilmente, ha storie di questo tipo e queste che creano i nostri convincimenti: non si può separare la lotta di Liberazione dalla Resistenza e non si può dimenticare il ruolo degli Alleati”.
“L’aggettivo ‘divisivo’ è dilagato ultimamente anche grazie all’intervento di Napolitano in occasione di un 25 Aprile poco prima della chiusura del suo secondo mandato – ha aggiunto Paolo Armellini (Indipendenti) -; si riferiva, però, a chi l’ottica ‘divisiva’ ce l’ha negli occhi. Perché non cominciare, invece, a usare l’aggettivo ‘unitivo’, visto soprattutto che la Resistenza ha visto unirsi opposte linee politiche e partiti? Dal sindaco di Valdieri un’opera di revisionismo storico inaccettabile, che offende non solo i partigiani ma anche i cittadini odierni di Valdieri, letteralmente attorniata dalle medaglie d’oro al valore civile per la guerra di Liberazione”.
“Legittimo il dibattito ma non si può ignorare come i partigiani siano stati fondamentali nella formazione della nostra Costituzione – ha detto ancora Serena Garelli (Centro per Cuneo) -. Concentriamoci quindi sul valore del sacrificio comune di chi ci ha liberato e non allontaniamoci dai valori di rispetto che hanno creato la Costituzione stessa. Non ho avuto l’occasione di parlare con il sindaco di Valdieri, autore di una dichiarazione spontanea che però non giova a nessuno”.
A conclusione degli interventi “pro” l’ha fatta Silvano Enrici (Centro per Cuneo): “Per l’età sono vicino ai fatti citati, in qualche maniera. Il sindaco di Valdieri, giovane, non mi pare abbia studiato abbastanza la storia”.
Garnero: “Le parole di Giordana non rispecchiano la linea politica del partito”
Due le voci “fuori dal coro” dei consiglieri: quella di Massimo Garnero (FdI, proprio come Giordana) e di Beppe Lauria (Indipendenza!).
“Le dichiarazioni del sindaco sono state fatte a livello personale, quindi non corrispondono alla linea politica del nostro partito – ha specificato il primo -. Ha senso andare a commentare con ordini del giorno e interpellanze le dichiarazioni, anche malinterpretate e fraintese, dei sindaci di tutta Italia? Andiamo a farlo a Valdieri, diamo al sindaco la possibilità di spiegarsi”.
“Considero quanto accaduto in Italia dal ‘43 al ‘45 una vera e propria guerra civile con la quale non abbiamo ancora fatto i conti, e non li faremo mai perché non siamo predisposti – ha aggiunto Lauria -: la Storia l’hanno scritta i vinti, che enfatizzano elementi a discapito di altri, com’è sempre stato. Ho il massimo rispetto per chi ha combattuto ‘dall’altra parte’ ma lo pretendo a mia volta: pensare che ci fosse malafede e buona fede non lo considero accettabile, a distanza di 80 anni perché parliamo di chi la guerra l’ha fatta credendoci, da una parte e dall’altra. Dovremmo smetterla di ricercare nell’antifascismo militante il senso del nostro esistere; non sono antifascista, lo dico senza alcun problema: l’antifascismo, specie quello di maniera, non costa nulla oggi e anzi paga sempre, e ha quasi del tutto perso di significato, soprattutto perché combatte un fenomeno arcaico che non tornerà mai più per com’è stato sperimentato”.
La sindaca: “Anche le vittime degli Alpini ricadono sul partito fascista”
“In questi giorni più di una volta abbiamo ricordato che, se oggi siamo qua con la possibilità di discutere e dire quel che pensiamo liberamente, è proprio grazie alla guerra di Resistenza e Liberazione che ha creato la nostra Repubblica ‘fondata sul lavoro’ – ha detto, in chiusura di interventi la sindaca Patrizia Manassero -. Il valore dell’essersi ‘liberati’ ci ha permesso di avere un’uscita e una rinascita molto differente a guerra finita: grazie alla Resistenza non siamo stati ‘conquistati dalla Libertà’ ed è giusto rendere onore al lavoro propedeutico di figure come Galimberti nel creare non solo l’Italia ma anche l’Europa, piaccia o non piaccia”.
“Dobbiamo sforzarci per lavorare nel solco dello spirito che ha mosso i padri costituenti – ha proseguito la sindaca -. E ricordando un aspetto che si trova, anche, nel Nuto Revelli de “Le due guerre”: la storia della Resistenza è talmente tanto impregnante il nostro territorio da farci dimenticare quanto la Campagna di Russia sia stata un evento, precedente, altrettanto dirimente nell’attivare la lotta partigiana. Le vittime degli Alpini che tutti, compreso il sindaco di Valdieri, celebrano ogni anno non possono essere slegate da chi le ha generate, dall’identificazione chiara di chi e cosa li abbia mandati in Russia per non tornare mai più”.
Commenti