Lido e Isolino Virginia: da una parte i fatti, dall’altra (per ora) solo le speranze.
È dolce, ma con una puntina di agro difficile da eliminare del tutto, il sapore che rimane in “bocca” dopo l’audizione in commissione - avvenuta nel tardo pomeriggio odierno - del rappresentante dell’azienda chiamata da quest’anno a gestire i due “gioielli” lacustri del Comune di Varese, ennesima puntata di una “epic novel” che negli ultimi anni non ha mai trovato il lieto fine.
Il dolce arriva, pieno e indiscutibile anche a dire della minoranza, nel sentire Marco Giorgi illustrare tutti i programmi che la sua “Giulietta al lago” - nuovo concessionario del compendio, 75 dipendenti che arrivano a 350 nella stagione estiva, gruppo specializzato nella riqualificazione di ben pubblici situati nei pressi dei laghi, con esperienze attive sul Garda, sul Lario e sul Maggiore (QUI avevamo dato la notizia in anteprima e raccontato la storia) - ha avviato per la struttura della Schiranna.
La riapertura, nel silenzio generale, è innanzitutto già avvenuta e, a dire dello stesso gestore, ha avuto un «successo insperato» con «200 persone che hanno frequentato il pranzo del 25 aprile». Domani il prossimo passo, con il via al solarium, mentre per quello alla piscina bisognerà attendere il persistente rialzo delle temperature.
Il nuovo Lido - ha spiegato Giorgi - non è stato modificato con ristrutturazioni particolari ma solo nell’arredo, nel «look and feel», con l’obiettivo di creare un “Beach club, ristorante bar” in linea con gli altri locali che Giulietta al lago ha in concessione altrove. Target, famiglie e over 40, principalmente. Apertura 7/7, tutto l’anno e non solo in primavera ed estate, dalle 9 alle 00.30, senza andare troppo in là nella notte. Accesso libero, tranne che nell’area piscina, per la quale - così come per il ristorante - funzionerà la prenotazione online.
Giorgi ha elencato anche i costi, che andranno dai 15 ai 30 euro (con entrata gratuita per i disabili e riduzione per i loro accompagnatori), a seconda delle dimensioni e della posizione di sdraio e ombrelloni (più o meno vicini al bordo vasca) e a seconda della personalizzazione richiesta. Nel prezzo sarà compreso il telo (non si potranno portare asciugamani propri) e ci sarà una capienza massima fissata intorno alle 300 persone, contando anche le gradinate: «Non vogliamo affollamenti: no ai teli sul prato. Puntiamo sull’attenzione al cliente».
«La zona è bellissima, i nostri habitué che arrivano da fuori ci fanno i complimenti - ha continuato Giorgi - Non vedo la necessità di grandi interventi da parte dell’amministrazione: siamo certi che già come siamo oggi sapremo conquistare tutto l’anno il pubblico varesino».
Applausi e complimenti, anche da parte - repetita iuvant - dei consiglieri di minoranza.
E l’amaro? Passiamo all’Isolino.
L’imprenditore milanese ha ammesso che ancora non è stato possibile un sopralluogo da parte dei suoi tecnici sul sito archeologico bene Unesco, a causa del pontile non ancora pronto (ora lo è) e delle questioni relative al servizio barca. Che è forse il problema principale: «Io posso avere anche i migliori progetti del mondo - ha detto Giorgi - ma se non mi viene chiarito come sarà il servizio e se sarà quotidiano o meno, non posso fare niente, nemmeno assicurare la presenza di un nostro custode».
Il secondo problema sono i divieti, derivanti dalla natura del “bene”: «Anche solo per spostare un ramo abbiamo bisogno del sì di 14 autorità diverse» ha osservato l’assessore Enzo Laforgia presente in commissione, forse esagerando ma dando in ogni caso piena idea della problematica.
Il terzo sono le idee: «L’Isolino non è un posto di passaggio, la gente deve essere in qualche modo attirata, ci vogliono dei contenuti culturali che si accompagnino a quelli commerciali, bisogna avere dei programmi, creare dei pacchetti e delle formule. Siamo sicuri di poter fare anche qui delle belle cose, ma ci sono diversi punti da risolvere», ha concluso il nuovo gestore.
Il prossimo passo, ovvero il primo sopralluogo, avverrà a metà maggio.
«Faremo gli investimenti necessari» ha invece affermato la vicesindaca Ivana Perusin, mentre il dirigente Emiliano Bezzon ha spiegato come Palazzo Estense abbia già compiuto dei concreti passi in avanti rispetto alla situazione ereditata: «Quando abbiamo preso l’Isolino non c’era alcun impianto a norma, né nel ristorante, né nel museo. Ora tutto funziona e anche il pontile è a posto, così come le aree verdi sono state sistemate. Sì, permane il problema della logistica che condiziona molto la fruizione del sito. Confido che gli imprenditori in causa (il gestore dell’Isolino e chi invece sovrintende al trasporto ndr) trovino un accordo».
Magari anche per attivare la tratta Schiranna-Isolino, si aggiunge da qui, normale aspirazione (collegare l’Isolino al capoluogo) se si vuole davvero ravvivare il bene comunale in oggetto. Per farlo, però, come ha ricordato il consigliere leghista Stefano Angei, bisognerebbe in primis rendere nuovamente idoneo un altro pontile: quello attualmente scarrupato e transennato che c’è alla Schiranna (leggi QUI).
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