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Politica | 12 ottobre 2022, 17:01

“Il Pd deve migliorare i rapporti con gli amministratori locali”

Luca Barbero, coordinatore del Pinerolese, analizza le sfide che attendono il partito nei prossimi mesi, a partire dalla stagione dei congressi

“Il Pd deve migliorare i rapporti con gli amministratori locali”

Dopo il risultato elettorale, il Pd sta cercando di rifondarsi e la linea tracciata dal segretario uscente Enrico Letta apre a una stagione di congressi locali per arrivare a quello nazionale verso metà marzo, che sceglierà la nuova guida. A Pinerolo i Democratici sono stati il primo partito nelle ultime Politiche, ma nel Pinerolese Fratelli d’Italia ha sfondato e anche a livello territoriale si dovrà ragionare su come riconquistare il terreno perso.

Il pinerolese Luca Barbero, nominato coordinatore della zona dai circoli del Pinerolese, vede la necessità di “intrattenere rapporti migliori e più proficui con gli amministratori locali, senza pensare che si debbano iscrivere al Pd”. Secondo lui al momento non si può pensare al passato, quando i Ds guidavano Pinerolo e le Comunità montane e “avevano una maggior forza amministrativa”. Occorre un altro approccio, rendendosi conto che “in certe zone come la Val Pellice siamo più forti, mentre in Val Chisone meno”.

“I partiti oggi sono deboli, anzi debolissimi. Noi a Pinerolo siamo il primo partito, ma non amministriamo la città da due mandati. Questo dimostra che non basta essere una forza di maggioranza relativa in Città – argomenta –. Bisogna lavorare per instaurare rapporti e relazioni con chi amministra Pinerolo, ma anche con chi è fuori dal Comune, ma ha principi e idee affini alle nostre”. Inoltre “spero che i giovani che sono all’interno del Pd di Pinerolo, sappiano attirarne altri per favorire una crescita e un rinnovamento”.

Secondo Barbero la partita del congresso servirà per ricostruire “un’identità politica chiara” a livello nazionale, che avrà effetti anche localmente, stabilendo le priorità: “Un tema come i diritti è determinante, ma per le persone che faticano ad arrivare a fine mese non è la questione centrale, come invece potrebbe essere il lavoro”. E la sua speranza è che si apra un dibattito franco sulle ragioni del risultato elettorale, ma non si facciano processi alle persone.

Inoltre, secondo lui, in futuro, è necessario servirsi nuovamente delle Primarie Parlamentari come fatto per le elezioni politiche del 2013: “Stavolta i tempi erano stretti, ma quello era stato uno strumento importante per selezionare candidati radicati nei territori e aveva anche avuto effetti positivi sulla rappresentanza di genere – analizza –. Oggi invece abbiamo solo un terzo di donne in Parlamento, che è troppo poco per un partito che parla di diritti ed uguaglianza”.

Marco Bertello

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