Il Nazionale

Politica | 19 maggio 2025, 11:20

Ultimi giorni di veleni, silenzi e passerelle: a Genova la campagna elettorale corre verso il traguardo

Scontro finale tra Piciocchi e Salis, in mezzo c’è la città. Il centrodestra chiude giovedì al porto antico, per il centrosinistra dj set in piazza Matteotti

Ultimi giorni di veleni, silenzi e passerelle: a Genova la campagna elettorale corre verso il traguardo

Nel momento in cui scriviamo mancano cinque giorni alla fine della campagna elettorale. Centonove ore e 44 minuti ore, nello specifico, a quando scatterà il silenzio elettorale, strumento, nel 2025, a dir poco obsoleto, che impone a tutti i protagonisti di fermare le ostilità dialettiche dalle 23.59 di venerdì per non influenzare il voto nelle ore antecedenti l’apertura delle urne.

Scatta così la volata finale di una campagna elettorale che ha messo al centro le schermaglie a discapito dei temi, spesso assenti dal tavolo del dibattito. I due principali contendenti, il vicesindaco uscente Pietro Piciocchi per il centrodestra e la new entry Silvia Salis per il centrosinistra, si sono affrontati andando in più occasioni sul personale e lasciando da parte le rispettive idee per Genova. Ma, evidentemente, questo è ciò che funziona e che piace alla gente, altrimenti non si spiegherebbe la strategia di qualcuno, sempre all’attacco.

Gli ultimi giorni portano in seno qualche colpo basso vicendevole, tra il centrodestra che ha provato a fare sponda su un quotidiano ‘amico’ per ripescare vecchie vicende personali di Salis legate a un incidente stradale (poi ampiamente ridimensionate), e il centrosinistra che ha fatto girare sotto traccia un audio di Piciocchi in riferimento ai lavoratori del Carlo Felice. Un po’ come la ‘October surprise’, tipica delle campagne elettorali americane, termine coniato da William Casey, responsabile della campagna elettorale di Ronald Reagan del 1980. Qui siamo a maggio, ma poco cambia. Fatta eccezione per il risultato: nessuna delle due apparenti polemiche, alla fine, sposterà voti.

Ora è il momento degli ultimi colpi e, siccome gli argomenti latitano, la palla passerà tra i piedi dei vari leader nazionali, chiamati al loro viaggio verso Genova all’insegna dell’ultimo accorato appello al voto
In un mare di appuntamenti più o meno rilevanti con politici nazionali più o meno di spessore, ad aprire le danze dei grandi eventi di fine campagna sarà il centrodestra. Anche se al momento manca ancora una convocazione ufficiale, salvo clamorosi ribaltoni dell’ultimo minuto l’appuntamento con la coalizione di Pietro Piciocchi è fissato per le 17 di giovedì 22 al Piazzale delle Feste del porto antico. Lì il vicesindaco uscente avrà al proprio fianco l’intera squadra locale e nazionale del centrodestra. Oltre ai leader di zona, si attende in città anche il frontman leghista Matteo Salvini, mentre il numero uno di Forza Italia, Antonio Tajani, ha anticipato a questo pomeriggio la sua tappa genovese. Giovedì sul palco al suo posto ci dovrebbe essere il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. Si vociferava anche di una possibile discesa in campo in prima persona della premier Giorgia Meloni. Voci del centrodestra fanno sapere che in qualche modo “ci sarà”, il che lascia pensare a un più probabile videomessaggio o collegamento in streaming. Fratelli d’Italia potrebbe quindi essere rappresentata da Giovanni Donzelli.

Diversa la strategia del centrosinistra. La candidata sindaca, Silvia Salis, probabilmente separerà il suo evento di fine campagna dalle visite in città dei vari leader di partito, giusto per ribadire la sua posizione civica in mezzo al ‘campo largo’ che la sostiene. Salis ha scelto piazza Matteotti per il grande appuntamento del 23 maggio, con possibile dj set all’insegna dei festeggiamenti e per un appello al voto in un clima di festa.
La leader del Partito Democratico, Elly Schlein, la anticiperà di 24 ore. Il 22, alle 17, in contemporanea con l’evento del centrodestra, sarà a Pra’ per un’altra tappa periferica di un Pd intenzionato a prendere voti là dove in molti colpevolmente non guardano. Angelo Bonelli (Europa Verde) e Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana - Alleanza Verdi e Sinistra), sono già stati a Genova nel fine settimana per un evento a Music For Peace. Al momento, invece, non sono previste tappe cittadine per Carlo Calenda (Azione) e Matteo Renzi (Italia Viva). I due partiti manderanno sotto la Lanterna altri rappresentanti, ma non i loro maggiori esponenti.

Poi, domenica 25 alle 7 si apriranno le urne. Si potrà votare fino alle 23 e, nuovamente, dalle 7 alle 15 di lunedì 26. Lo spoglio ci dirà se Genova avrà scelto il suo nuovo sindaco al primo turno, oppure se servirà il ballottaggio, già programmato per l’8 e 9 giugno.

Pietro Zampedroni

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