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Politica | 25 luglio 2022, 07:27

Politica, la spaccatura PD-M5s passa anche dalla Liguria

Coalizione progressista sempre più litigiosa

Politica, la spaccatura PD-M5s passa anche dalla Liguria

Le prime crepe all’interno del campo progressista arrivano anche nella nostra regione con il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle ormai ai ferri corti.

Sulle vicende romane che hanno portato alla caduta del governo Draghi il PD tiene a precisare che la sua posizione di sostegno al premier non è mai cambiata in questi gironi:

Il Partito Democratico ha mantenuto una posizione coerente e responsabile, ma adesso è il momento delle risposte per farsi carico della sofferenza crescente di persone ed imprese - sottolinea Valentina Ghio, segretaria ligure del partito - Ne discuteremo insieme nelle prossime ore, ma è certo che dobbiamo farlo con la chiarezza di un'agenda sociale e ambientale all'altezza dei tempi e dei bisogni. 

Con gli occhi che sanno guardare ad un futuro più giusto, mettiamo in campo proposte serie e nette su salari, sviluppo, scuola, salute pubblica per migliorare la vita delle persone . Questo dobbiamo fare nel percorso davanti a noi, in modo chiaro, a viso aperto”.

Ma l’attacco più duro arriva da una delle correnti interne al partito dem (Base Riformista con suo referente di maggior rilievo il consigliere regionale Sergio Pippo Rossetti) che non si limita ad attaccare l’alleato pentastellato ma cala l’analisi politica a livello regionale mettendo in discussione l’intero assetto delle alleanze e delle scelte fatte in questi ultimi due anni.

“Ormai è evidente che le divisioni delle regionali del 2015 e le successive e conseguenti scelte politiche hanno portato a sconfitte mai subite dal centrosinistra, con l'eccezione di Savona la cui vittoria si è basata su criteri di scelta del candidato e su uno schieramento che sono essi stessi eccezioni rispetto alle scelte del Pd degli altri capoluoghi e delle regionali del 2020”, si legge in una nota di Base Riformista.

L’attacco e l’allontanamento dall’alleato Ferruccio Sansa è chiaro ma i dem non si limitano ad attaccare i propri alleati. 

L'attuale giunta regionale non programma nulla, fa amministrazione e consenso. Alle prossime regionali il PD deve proporre idee chiare e credibili senza condizionamenti degli alleati privilegiati rispetto ad altri. La responsabilità dello sviluppo economico e della crescita occupazionale, condizioni essenziali per evitare la fuga dei giovani e per il contrasto alla denatalità, nella nostra regione richiede uno sforzo straordinario per la nascita di startup, per superare lo strutturale isolamento con numerose nuove infrastrutture da rendere compatibili con i  processi logistici e turistici che ci caratterizzano. L'agenda 2030 pone la necessità di uno sviluppo armonico dell'ambiente da valorizzare, e non sfruttare, con la crescita economica e lo sviluppo del benessere e della qualità della vita delle persone.

Ambiente da valorizzare piuttosto che da conservare. Troppe volte il Pd in Liguria è parso come il partito dell'ambiente che media tra crescita e decrescita felice. Noi siamo solo per la prima. Così come senza tentennamenti avvertiamo come necessaria una transizione che sia guidata dai vincoli della realtà e non da visioni futuristiche. Il Pd ligure”.  

Fabio Tosi, consigliere regionale ed esponente del M5s in Liguria, prende atto dell’allontanamento del PD:

“Il Movimenti 5 stelle in questi ultimi anni ha perso consensi, ma nessuno mai si è permesso di puntare il dito contro il Partito Democratico. E questo, nonostante il PD, contrariamente al M5S, abbia incrementato i propri consensi in questo percorso”. 

Tosi non risparmia parole nemmeno per Ferruccio Sansa:

“Spesso e volentieri, ha criticato il MoVimento 5 Stelle invece di ringraziarlo per avergli garantito un posto in consiglio regionale e dunque un lauto stipendio fino al 2025. La scelta di campo dichiarata oggi ("il PD deve cercare di far nascere un’area rossoverde, ambientalista e di sinistra") non fa che certificare un posizionamento noto da tempo. È necessaria una riflessione e una riunione al più presto con tutte le forze politiche di opposizione in Regione Liguria”.

Marco Garibaldi

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