Il Nazionale

Politica | 03 maggio 2022, 16:44

Guido Crosetto suggerito come possibile premier di mediazione per il centrodestra

Le voci si rincorrono anche se l’interessato con un tweet si è affrettato a smentire: “Parlo di politica perché sono un libero cittadino, ma mi sono dimesso dal Parlamento, faccio altro e sto bene così”

Guido Crosetto suggerito come possibile premier di mediazione per il centrodestra

"Crosetto è uscito dalla politica, anche se ne parla perché è un libero cittadino. Crosetto si è dimesso dal Parlamento. Crosetto fa altro ed è contento così".

Così Guido Crosetto, numero due di Fratelli d’Italia, interviene su Twitter alle voci che, su vari organi di stampa, lo indicano come possibile premier di mediazione nel centrodestra dopo la convention milanese di Fratelli d’Italia.

Mentre i rapporti tra FdI, Lega e Forza Italia non sono dei migliori – ha fatto discutere l’assenza di Matteo Salvini a Milano - c'è chi si è cimentato nell’esercizio di provare a capire cosa succederebbe se la triplice di centrodestra – come pronosticano i sondaggi – avesse la maggioranza dei consensi degli italiani alle politiche del prossimo anno.

Il quotidiano Italia Oggi ha individuato nell’ex sottosegretario alla Difesa di origini cuneesi (ha mosso i suoi primi passi come sindaco di Marene prima di arrivare in Parlamento eletto nel collegio di Alba-Bra) il profilo del leader adatto ad esercitare il ruolo di collante tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

Un profilo tecnico, ma anche politico quello di Crosetto, dal momento che è stato uno dei fondatori di Fratelli d’Italia dopo la sua uscita da Forza Italia.

Nel fine settimana è previsto un vertice tra Berlusconi, Salvini e Meloni in cui si discuterà di alcune controverse situazioni in vista delle amministrative di giugno, ma con lo sguardo proiettato a marzo 2023, quando una delle legislature più complesse dal dopoguerra arriverà al suo naturale capolinea.

Oggi Crosetto – dopo aver lasciato il seggio alla Camera - presiede l’Aiad (la Federazione delle Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza), che accoglie nel proprio ambito la quasi totalità delle imprese nazionali, ad alta tecnologia, che esercitano attività di progettazione, produzione, ricerca e servizi nei comparti aerospaziale civile e militare, navale e terrestre militare e dei sistemi elettronici ad essi ricollegabili.

L’Aiad, si legge sul sito, mantiene stretti e costanti rapporti con organi e istituzioni nazionali, internazionali anche in ambito Nato per promuovere, rappresentare e garantire gli interessi dell’industria che essa rappresenta.

È facile intuire che, in un frangente storico così delicato qual è quello che stiamo attraversando, gli impegni e le responsabilità di Crosetto siano già tali da far tremare le vene ai polsi.

Giampaolo Testa

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