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Politica | 14 giugno 2021, 15:00

La Svizzera dice “Si” alla legge per far fronte all’epidemia da Covid. I giovani UDC: “Nuovo referendum”

Bocciato il comitato che, pur riconoscendo alcuni elementi positivi, sosteneva la legge ne prevedesse anche di deleteri, come le sovvenzioni a favore dei media

La Svizzera dice “Si” alla legge per far fronte all’epidemia da Covid. I giovani UDC: “Nuovo referendum”

“Volete accettare la legge federale del 25 settembre 2020 sulle basi legali delle ordinanze del Consiglio federale volte a far fronte all’epidemia di Covid-19 (Legge Ccovid-19)?”. Più del 60% di Svizzeri ha detto “Si”, ieri al quesito che compariva sulla scheda elettorale.

Hanno vinto il Consiglio federale e il Parlamento che  hanno sempre sostenuto come la legge fosse necessaria per fare fronte alla crisi più grave dalla Seconda Guerra mondiale a questa parte dal momento che assicura un sostegno finanziario a centinaia di migliaia di persone e imprese in difficoltà, mitigandone così le sofferenze e preservando posti di lavoro e salari.

Per limitare i danni causati dalla pandemia di coronavirus, il Consiglio federale aveva deciso una serie di provvedimenti e diversi aiuti (indennità per lavoro ridotto, indennità per perdita di guadagno, aiuti alla cultura, allo sport e ai media). Per farlo, ha dovuto ricorrere – oltre che alla legge sulle epidemie - anche al diritto di necessità, previsto dalla Costituzione così da disporre delle competenze di decidere e agire in un contesto di crisi e pericolo. Questo “diritto di necessità” ha una durata limitata a 6 mesi. Per poter continuare a garantire aiuti, Consiglio federale e Parlamento hanno elaborato una legge specifica, la Legge Covid-19, adottata dal Parlamento in urgenza e subito messa in pratica. 

Il netto “sì” del popolo alla Legge Covid-19 non scoraggia i Giovani UDC che hanno annunciato l’inizio di una nuova raccolta di firme per un referendum contro le modifiche della legge risalenti al 19 marzo scorso.

“In caso di nuovo referendum, ci attendiamo un ‘no’ alla legge Covid-19, poiché i favorevoli non potranno più nascondersi dietro agli aiuti finanziari”, ha assicurato oggi all’agenzia Keystone-ATS il presidente dei Giovani UDC David Trachsel.

Trachsel s’è detto deluso per il chiaro voto del popolo, ma si è rallegrato che la quota dei “no” alla legge sia più ampio del previsto. Padroni tutti di crederci o meno.

Con il nuovo referendum, i Giovani UDC vogliono affrontare in particolare la questione del certificato sanitario, che - a loro avviso - divide la popolazione tra vaccinati e non vaccinati, creando una società a due classi.

“Dobbiamo ritornare immediatamente alla normalità senza più pieni poteri al Consiglio federale”, ha aggiunto Trachsel.

G.B.

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