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Politica | 17 settembre 2020, 13:10

Scuola, il Tar dà ragione a Cirio: resta valida l'ordinanza della Regione sulla misurazione della febbre

Le scuole continueranno a misurare la febbre agli studenti almeno fino al 14 ottobre, quando la causa sarà discussa in Camera di Consiglio: il Governatore vince primo round con il Governo

Scuola, il Tar dà ragione a Cirio: resta valida l'ordinanza della Regione sulla misurazione della febbre

Il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva d'urgenza, chiesta dai ministri Lucia Azzolina e Roberto Speranza, della delibera con cui il Governatore del Piemonte Alberto Cirio impone alle scuole piemontesi di verificare la temperatura degli studenti all'inizio delle lezioni.

Le scuole continueranno dunque a misurare la febbre agli studenti piemontesi almeno fino al 14 ottobre, quando la causa sarà discussa in Camera di Consiglio.

La decisione di respingere la sospensiva, secondo quanto si apprende, si basa sul fatto che l'ordinanza regionale non sovverte quanto stabilito dallo Stato, ma lo integra. Per i giudici amministrativi, sempre secondo quanto si apprende, il rischio sanitario era comunque tale da giustificare provvedimenti straordinari.

Il presidente Cirio si è immediatamente dichiarato "felice", "prima di tutto perché la scelta del Piemonte punta a garantire più sicurezza per i propri cittadini, introducendo un livello di controllo in più per tutelare la salute di bambini e ragazzi, del personale scolastico e dei nonni, che rappresentano non solo uno degli affetti più cari, ma anche un aiuto quotidiano prezioso per ogni famiglia italiana e che sono purtroppo tra i soggetti più vulnerabili di fronte alla pandemia".

La verifica, ricorda la Regione Piemonte, integra e dà più efficacia all'obbligo di ogni famiglia di misurare la temperatura al mattino ai figli prima di mandarli a scuola, così come previsto dalla legge dello Stato, introducendo per la scuola un controllo in più prima che inizi l’attività didattica, cioè che la misurazione sia veramente stata fatta dalla famiglia. La verifica da parte della scuola può avvenire attraverso una semplice certificazione o nel modo ritenuto più idoneo. Nel caso in cui l’alunno non abbia la certificazione della famiglia, allora l’istituto ha l’obbligo di misurargli la temperatura.

Già ieri sera, il governatore del Piemonte aveva detto che "in un Paese normale, dove lo Stato ha obbligato le aziende e gli uffici pubblici a misurare la temperatura a chi entra nei loro locali, questa verifica sarebbe stato giusto garantirla anche a scuola, dove c’è il bene più prezioso da tutelare: i nostri figli che sono il nostro futuro".

"Sono dispiaciuto - ha detto Cirio - che la scelta del Governo sia stata quella di entrare in netto contrasto con il Piemonte, invece che considerarlo un esempio, e ringrazia ancora una volta i dirigenti e il personale delle scuole piemontesi, molte delle quali si erano già organizzate da mesi ad attuare un controllo maggiore senza attendere che fosse il Governo o la Regione a richiederlo".

L’assessore alla Sanità della Regione Piemonte Luigi Icardi si compiace della decisione del Tar: "La misura è efficace e la prova provata del funzionamento si è proprio avuta in questi giorni, nei quali 4 bimbi positivi sono stati isolati attraverso la misurazione della temperatura a scuola. In questo modo, si è evitato l’insorgere di 4 focolai con tutte le conseguenze che ciò avrebbe comportato".

Così, invece, l'assessore regionale all'Istruzione, Elena Chiorino: "La decisione tutela la salute la sicurezza, prerequisiti fondamentali per poter ripartire con tutti gli accorgimenti utili per potersi concentrare finalmente anche sulla qualità della didattica minimizzando il rischio di doversi fermare, anche temporaneamente, per le eventuali negligenze di pochi".

"Soddisfazione" è stata espressa anche dalla Lega Salvini Piemonte: "Il ministro con delega ai banchi a rotelle Lucia Azzolina ha compreso qual è la caparbietà di noi bogianen e ora prenda atto dell’inutile faziosità della sua impugnazione contro la nostra ordinanza: il Piemonte continuerà a difendere fino in fondo la salute e la sicurezza dei suoi figli. Il governo dovrebbe pensare a fare altrettanto".

"La decisione del Tar è buona notizia", ha invece commentato la parlamentare torinese di Fratelli d'Italia Augusta Montaruli. "Abbiamo sempre sostenuto la politica del buonsenso. Solo un Ministro come la Azzolina poteva fare i capricci e impugnare la misurazione della febbre a casa. Pensi a coprire le cattedre vuote e a garantire la sicurezza dei nostri studenti".

“Il fatto che il Tar abbia respinto la richiesta di sospensiva d’urgenza della delibera regionale che impone di verificare la temperatura degli studenti a scuola è uno schiaffo all’arroganza del Governo e di ministri come Azzolina e Speranza che antepongono interessi elettorali al diritto alla salute. Questo pronunciamento ristabilisce peraltro la verità sull’operato del presidente Cirio, a tutela della salute di studenti ed operatori”. Ad affermarlo in una nota il capogruppo di Forza Italia Paolo Ruzzola, e i consiglieri regionali Alessandra Biletta, Franco Graglia e Carlo Riva Vercellotti.

redazione

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