Una Torino a misura di bici, perché "immaginare che tutti utilizzino l'auto privata per spostarsi è impensabile". E' questo il fulcro del piano per la mobilità nella fase 2 dell'emergenza Coronavirus presentato oggi pomeriggio dalla sindaca Chiara Appendino e dall'assessora ai Trasporti, Maria Lapietra.
Il piano prevede la realizzazione di 95 km di controviali condivisi tra auto e bici, con limite di velocità fissato a 20 km/h e priorità alle biciclette: gli interventi programmati prevedono 50 km di controviali condivisi, 35 km di controviali e vie con pista ciclabile e 10 di bike lane. Un altro dei punti cardine è la decisione dell'amministrazione di fermare l'estensione delle strisce blu in città e dirottare i fondi risparmiati alla realizzazione di spazi di sosta per i mezzi di mobilità dolce, privati o in sharing che siano.
Spiccano poi i progetti "scuole car free", interventi finalizzati a favorire l'accesso e l'uscita in sicurezza degli alunni delle scuole M.L. King, Elena d'Aosta e altri istituti in Vanchiglia e San Salvario. L'obiettivo è quello di effettuare gli interventi "smart" (e quindi veloci) entro la fine dell'estate, in modo da farsi trovare pronti quando gli alunni torneranno a scuola e i flussi di traffico aumenteranno. Il costo del piano? Di poco superiore ai 2 milioni di euro, di cui 1,7 solo per la realizzazione della nuova segnaletica.
Altri dettagli sono stati forniti dall’assessora Lapietra: “In estate inizieremo con la realizzazione di aree di sosta per i mezzi di mobilità in sharing e privati sostenibili, con 100 postazioni in Ztl e successivamente circa 200-300 nel resto della città rinunciando all'estensione delle zone blu". Se le auto sembrano uscire in qualche modo “rottamate” rispetto agli altri mezzi, l’amministrazione, al fine di tutelare gli automobilisti, ha intenzione di valutare la possibilità di tariffe agevolate o pacchetti per i parcheggi in struttura così da liberare spazi sulla strada.
Attualmente il piano è finanziato al 50%: per la restante parte servirà l'aiuto del Governo, che nell'imminente Decreto Bilancio, con l'articolo 205, dovrebbe prevedere misure per incentivare la mobilità sostenibile. Il Comune, in ogni caso, andrà avanti per la sua strada a prescindere dal Decreto. "Noi auspichiamo che il Governo non faccia una passo indietro ma questa è la nostra priorità dal primo giorno".
"Abbiamo già realizzato 36 km di piste ciclabili e in questa fase di emergenza di appoggiamo a una struttura che avevamo già costruito", ha spiegato Appendino. La sindaca ha ribadito come nella fase 2 sarà necessario ripensare completamente la mobilità. Una mobilità che dovrà vedere i cittadini rinunciare all'auto privata, dove possibile, in favore di un mezzo ecosostenibile: "Nella fase che andremo a vivere è impensabile che tutti utilizzino l'auto privata, impensabile per il traffico e l'ambiente. Gli spazi devono essere condivisi". "Non tutti possono lasciare l'auto per la bici, ma chiunque scelga la bici, sceglie il mezzo più sicuro e fa una scelta per la comunità. Torino non è in grado di supportare che tutti si muovano sull'auto privata".
Una frase che sentenzia, una volta per tutte, quella che è un'idea precisa dell'amministrazione, accelerata dall'emergenza Covid: promuovere l'utilizzo di mezzi ecologici, alternativi all'auto.
Diverso il parere di Fabrizio Ricca, capogruppo della Lega: “Se la situazione dei conti di Torino è disastrosa come il sindaco dice, cosa più che probabile, che ragione c’è di spendere risorse pubbliche per modificare la segnaletica di decine di controviali per portare avanti un progetto discutibile come quello di ‘controviali a 20km all’ora’? Basta politiche assurde contro chi ha un’automobile, basta buttare soldi in un momento drammatico per la città - afferma Ricca -. Non era meglio evitare questa spesa che, oltre allo spreco di denaro, sta creando non poche preoccupazioni agli automobilisti? È l’ora di dire basta a questa propaganda populista. Si pensi ad aumentare i mezzi pubblici e a non attaccare gli automobilisti. Non tutti possono spostarsi in monopattino, il sindaco dovrebbe capirlo”.
Sulla stessa lunghezza d'onda la consigliera Federica Scanderebech: “L’amministrazione pentastellata ha mai letto il Codice della strada? Come pensano di prevedere controviali ai 20 km/h e ancora peggio definire tutta la viabilità della città ai 30 km/h, con alcune eccezioni ai 50 o 70 km/h; magari col pretesto pure di fare cassa con le sanzioni per il non rispetto dei limiti di velocità inflitti ai danni dei cittadini?”.
Intanto, a proposito di visione della Torino che sarà, le commissioni consiliari hanno approvato due proposte di mozione firmate da Chiara Foglietta (Pd) e Daniela Albano (M5s) che impegnano sindaca e Giunta a incentivare la mobilità dolce riprogrammando il trasporto pubblico, rendere maggiormente fruibile lo spazio urbano e intraprendere una serie di azioni come la pedonalizzazione per una città più verde ed ecologica.
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