"Marrone", "verde", "siga buffe", "mamì", "latte" e "porco". Questi alcuni dei nomi in codice per parlare dell'hashish e della cocaina che veniva smerciata tra Pietra Ligure e Savona e che ha portato agli arresti da parte dei carabinieri della Compagnia di Albenga di 8 persone per spaccio di sostanze stupefacenti e banconote false.
Nelle prime ore del mattino dello scorso 16 gennaio, al termine di una prolungata ed articolata indagine, i carabinieri della compagnia ingauna aveva dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. Alessia Ceccardi su richiesta del Pm Elisa Milocco, nei confronti di 7 persone, 3 italiane e 4 sudamericane, di età compresa tra i 21 ed i 44 anni di età, indagati per i reati continuati di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.
Per due degli indagati, L.R.F.N. e C.B. l’ordinanza prevede la custodia cautelare in carcere, mentre per gli altri 6, H.C., M.V, L.P.M, W.C e J E., li arresti domiciliari.
L’operazione era giunta al termine di una complessa investigazione denominata “Caribe”, nel corso della quale erano stati raccolti gravi indizi sull’esistenza di un sodalizio criminale dedito allo spaccio di cocaina, hashish e marijuana su un’ampia piazza di spaccio, ricompresa tra le province di Savona e Imperia.
L’indagine trae origine da un evento non collegato ai reati contestati, più precisamente dal brutale pestaggio avvenuto la notte del 1° novembre 2022 fuori dal locale “Il Patio” di Finale Ligure, che aveva comportato il ricovero in ospedale in gravi condizioni di uno degli indagati, L.P.M. ventiduenne cubano residente in provincia di Savona.
Proprio in seguito a quel fatto erano partite le serrate investigazioni da parte delle forze dell'ordine, che si erano sviluppate sia attraverso attività di tipo tradizionale, con osservazioni, controlli e pedinamenti, sia tecniche, che avevano permesso di accertare come il ferito fosse membro di una banda criminale, capeggiata dal suo patrigno, un quarantenne cubano, L. R.F.N., al cui interno militava anche la giovane fidanzata del ferito, M.V. 23enne della provincia di Savona, tutti dediti allo spaccio di stupefacenti.
L’indagine, che si era protratta fino alla tarda primavera del 2023, aveva consentito di accertare come il quarantenne cubano si occupasse della gestione degli approvvigionamenti attraverso un canale diretto con la Colombia e rivestisse una qualifica di “direzione” del gruppo criminale, tra i quali un 44enne colombiano, E.H.G., facendosi coadiuvare dal figliastro e dalla ragazza, incaricati della cessione delle varie sostanze illecite, per quantitativi pari o superiori ogni volta ai 10 grammi di cocaina e di almeno 100 grammi di hashish o marijuana, a vari spacciatori locali.
Questi ultimi, identificati in un cubano residente nel savonese, D.W.C, e due italiani, rispettivamente il primo domiciliato nel ponente savonese C.B. e un altro nella provincia di Imperia J.E., poco più che ventenni ma già gravati da diversi precedenti di polizia, sono gli altri destinatari delle misure cautelari.
Particolarmente ingegnose le modalità di trasporto dei narcotici, che venivano di volta in volta celati all’interno di vari oggetti di uso comune, come ad esempio un powerbank dal quale erano state eliminate le batterie e sostituite con un panetto di cocaina di circa 250 grammi. Proprio per confezionare le sostanze, gli indagati avevano approntato una piccola pressa artigianale, utile a comprimere la quantità di droga richiesta dai clienti, tra i quali ci sono anche dei minorenni, per darle la forma dell’oggetto nella quale doveva essere nascosta.
Nel corso della perquisizione, a conferma della bontà delle indagini, era avvenuto il ritrovamento, nella disponibilità della ragazza italiana, di 4 panetti di hashish del peso complessivo di 400 grammi, che ne hanno determinato il contestuale arresto in flagranza.
Gli accertamenti dei militari hanno permesso inoltre di constatare come il gruppo non fosse interessato solo allo spaccio di stupefacenti, ma fosse anche attivo nello smercio di banconote false, per lo più da 20 e 50 euro.
L’operazione, oltre a certificare numerosi episodi di spaccio, con la movimentazione di diversi chili di stupefacente, ha portato al sequestro di 750 grammi di cocaina, 150 grammi di marijuana, 610 grammi di hashish, nonché alcune banconote da 20 e 50 euro false.
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