Il Nazionale

Cronaca | 19 giugno 2023, 10:24

Giovane scomparsa in Svezia nel 1995, incontro in carcere tra Aldobrandi e l'avvocato difensore Andrea Rovere (Video)

Un cosiddetto ‘Cold case’ che è stato riportato d’attualità con l’intervento del procuratore capo di Imperia, Alberto Lari, insieme ai sostituti Maria Paola Marrali e Matteo Gobbi

Giovane scomparsa in Svezia nel 1995, incontro in carcere tra Aldobrandi e l'avvocato difensore Andrea Rovere (Video)

Primo contatto, questa mattina all’interno del carcere di Valle Armea a Sanremo, per l’avvocato Andrea Rovere con il suo cliente Salvatore ‘Samuele’ Aldobrandi, il 77enne che vive a Sanremo e che stato arrestato con l'accusa di omicidio volontario (aggravato dai motivi abietti e futili e dalla soppressione di cadavere) di Sargonia Dankha, la 21enne irachena naturalizzata svedese, scomparsa il 13 novembre 1995 a Linkoping, nel paese scandinavo.

Un cosiddetto ‘Cold case’ che è stato riportato d’attualità con l’intervento del procuratore capo di Imperia, Alberto Lari, insieme ai sostituti Maria Paola Marrali e Matteo Gobbi. L'uomo è stato portato in carcere dopo l’arresto ha detto “Me lo aspettavo, ma sono innocente”.

Aldobrandi, di origini calabresi e che si era trasferito a Sanremo nel gennaio 1996 dove aveva trovato lavoro come pizzaiolo, ha incontrato questa mattina il suo legale che, all’uscita dal carcere ha detto: “Dobbiamo capire se tutto il materiale probatorio acquisito in Svezia sia pienamente utilizzabile e mantenga uno spessore. Sono processi da studiare con attenzione perché, nel massimo rispetto della ragazza scomparsa, quando si parla di ‘archeologia giuridica’ non si deve fare giustizia a tutti i costi. Studieremo il caso e vedremo il da farsi sul profilo cautelare che di merito. A mio avviso, da quanto ho appena letto, il processo in Svezia è ancora in corso e vorrei sapere dove, come e quando si svolgerà il procedimento”.

Sul piano psicofisico come ha trovato Salvatore Aldobrandi? “Come un uomo di 77 anni operato al cuore e con due by-pass. Ma qui il problema è il quadro generale sul quale ci stiamo muovendo anche se, fare dichiarazioni a caldo senza aver letto con attenzione, non è facile”.

Lui si sarebbe professato innocente. Le ha detto qualcosa in merito questa mattina? “Lui, dopo 28 anni, mi sembra che abbia addirittura rimosso l’episodio, pur essendo consapevole del processo in Svezia. In questi anni si è rifatto una famiglia, risulta incensurato e mi sembra sia in uno stato di ‘annebbiamento’ con la tendenza a rimuovere un episodio che ritiene comunque grave e spiacevole. Sicuramente sono processi delicati perché siamo di fronte ad una famiglia con legittime aspettative per una ragazza che non si trova e che è stata probabilmente uccisa e a cui va tutto il rispetto. Vorrei però evitare che, quando un caso arriva ad una estrema rilevanza mediatica, si debba andare ad una condanna a tutti i costi. Questo aggiungerebbe ingiustizia ad una ingiustizia e questo è l’obiettivo della mia difesa”.

Cosa accadrà, sul piano procedurale nei prossimi giorni? “Dovrebbe esserci l’interrogatorio di garanzia ma, ad oggi non mi è ancora stato notificato”. L’avvocato Rovere ha anche confermato che sta pensando di fare ricorso al Tribunale della Libertà, per chiedere una custodia cautelare alternativa con gli arresti domiciliari.

Ricordiamo che Aldobrandi ha trascorso, ai tempi del caso, alcuni mesi in carcere in Svezia. Non venne però processato perché, nel paese scandinavo il codice penale prevede che, in assenza di cadavere non si può arrivare a giudizio. La famiglia della 21enne, però, si è affidata a un avvocato di Milano: il caso è quindi ripartito e si è arrivati all’arresto dei giorni scorsi.

Secondo quanto emerso sul caso, Aldobrandi aveva ai tempi 45 anni ed aveva una relazione con la 21enne che voleva lasciarlo. Gli investigatori scandinavi sono certi, così come il fratello della ragazza, che l’assassino sia l’uomo. La famiglia della giovane scomparsa aveva anche ingaggiato un investigatore, che ha cercato nuovi indizi su Aldobrandi che, ai tempi gestiva un ristorante a Linköping.

Carlo Alessi

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