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Politica | 13 settembre 2022, 01:05

A Busto le domande di Politics Hub ai candidati. Focus sui giovani

Giovani ed economia sono stati i macro-temi al centro del confronto tenutosi al Museo del Tessile davanti a tanti cittadini. Sul palco Maria Chiara Gadda, Manuela Maffioli, Roberto Rampi e Alessandra Todde

A Busto le domande di Politics Hub ai candidati. Focus sui giovani

Tanti cittadini – quasi trecento secondo gli organizzatori – al dibattito preelettorale promosso lunedì sera da Politics Hub.

L’associazione giovanile, in controtendenza con il crescente allontanamento dalla politica, ha organizzato l’incontro «con impegno e passione», come ha sottolineato il presidente Alessandro Lupi. 

Giovani ed economia sono stati i macro-temi al centro del confronto che ha visto protagonisti sul palco allestito nel cortile del Museo del Tessile Maria Chiara Gadda di Italia Viva, la leghista Manuela Maffioli, Roberto Rampi del Partito Democratico e Alessandra Todde del Movimento 5 Stelle. Tutti e quattro candidati alla Camera nel proporzionale.

Incontro all’insegna del fairplay tra i candidati, mentre in alcuni momenti non sono mancati mormorii e qualche piccolo screzio in platea. Poca cosa in una serata riuscita.

Caro energia

Si è partiti dal caro energia, subito dopo il videomessaggio del presidente di Univa Roberto Grassi.  «Occorre mettere in campo aiuti immediati, perché rischiamo anche la pace sociale nel nostro paese – ha osservato la deputata Maria Chiara Gadda –. Il tema chiave è quello del mix energetico. Italia Viva e Azione sono anche favorevoli anche al nucleare pulito».

«La Lega ha proposto di ricorrere immediatamente a un nuovo decreto energia – ha sottolineato Manuela Maffioli, vicesindaco di Busto –. La provincia di Varese è tra le più industrializzate Italia, con sette imprese per chilometro quadrato. È evidente che una crisi come questa mette in discussione la colonna vertebrale anche del nostro territorio. Le scelte non dovranno essere prese nelle segrete stanze, ma dovranno essere condivise».

«La crisi energetica era prevista. Che venga invocato un decreto da chi ha mandato a casa il governo Draghi è assurdo – ha affermato il senatore dem Roberto Rampi –. Nel nostro programma c’è la bolletta sociale per le famiglie: chi ha meno deve pagare meno. E poi c’è un piano di detrazioni per le aziende».

Anche il viceministro dello Sviluppo economico Alessandra Todde concorda che «la crisi energetica era nell’aria da prima della guerra. Il Movimento 5 Stelle per primo ha parlato di energy recovery fund. In questi mesi abbiamo dato degli aiuti, ma bisognerà lavorare su autoproduzione, comunità energetiche, investimento sulle rinnovabili».

I temi dei programmi

Ciascun candidato si è poi soffermato su alcuni temi del programma del partito che rappresenta.

La flat tax nel caso di Maffioli: «L’obiettivo è pagare meno per pagare tutti, riducendo l’evasione fiscale».

Rampi ha invece parlato del taglio del cuneo fiscale: «Ci stavamo già lavorando e permetterebbe di avere uno stipendio in più».

«Un paese che non sostiene i poveri non è dignitoso», ha sostenuto Todde a proposito del reddito di cittadinanza, che «ha salvato un milione persone dalla povertà durante la pandemia».

Su questo Gadda ha replicato che «non è tutto bianco o nero. Dobbiamo far entrare nel mondo lavoro le persone che ne sono state escluse», parlando poi di privatizzazioni e concorrenza, citando casi, «come quello della telefonia, che hanno consentito abbassare prezzi per i cittadini».

Politiche giovanili

Due le domande incentrate sui giovani. Rampi ha parlato della dote ai 18enni: «L’investimento su ragazzi e ragazze è la priorità. Serve una misura corposa, perché l’ascensore sociale si è bloccato». E poi: «Occorre un grosso lavoro sull’apprendistato. Il problema sono le politiche attive sul lavoro, che devono formare le persone per tutto il corso della vita».

Todde si è invece soffermata sulla proposta della pensione di garanzia per i giovani, «utile per i ragazzi nel contesto che stiamo vivendo». Mettendo poi sul tavolo il tema del tema voto dei fuorisede: «Per noi è fondamentale permettere loro di votare».

Gadda ha fatto notare che su questo si stava lavorando prima della fine del governo Draghi, «ma arrivare al rimborso delle spese di viaggio è ancora possibile». Sulle politiche giovanili: «Il tema della decontribuzione è la via maestra insieme alla formazione. Irpef zero per i ragazzi fino a 25 anni e riduzione degli oneri burocratici».

A proposito della reintroduzione del servizio militare e civile, Maffioli ha precisato che la Lega prevede un «servizio di cittadinanza: i ragazzi hanno la possibilità scegliere in quale settore investire il proprio tempo per vivere un’esperienza concreta». Dal punto di vista dell’istruzione, invece, «c’è una visione pregiudiziale nei confronti della formazione tecnica. Sugli Its c’è una rivoluzione culturale da fare. E poi occorre supportare le startup».

Riforme costituzionali

Prima dell’appello al voto, si è discusso anche di riforme costituzionali. Gadda ha citato il superamento del bicameralismo paritario. «È stato fatto un taglio lineare dei parlamentari senza guardare la funzione delle due Camere. Nel nostro programma c’è anche l’elezione diretta del presidente del Consiglio».

Anche per Rampi «il bicameralismo paritario non funziona e questa deve essere l’ultima volta che usiamo questa legge elettorale. Le forme di elezione diretta di un leader invece non mi convincono: dobbiamo sganciare governo e Parlamento in modo che ognuno lavori nella sua autonomia».

«La legge elettorale non funziona e va cambiata con il coinvolgimento di tutte le forze politiche» ha concordato Todde, che ha poi insistito sulla necessità di una «proposta chiara sulla legge sul conflitto di interessi e sul rapporto tra politica e portatori di interesse».

Di autonomia ha invece parlato Maffioli, citando i referendum tenutisi in Lombardia e Veneto: «Esercitare una forma di autonomia in alcune materie è un modo per dare risposte sempre più puntuali».

Riccardo Canetta

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