Prima balena una fotografia nuova sul profilo social: quella di Erica D'Adda, già senatrice e stamattina data per candidata nel collegio uninominale della Camera per il Pd a Busto Arsizio. Ma un paio d'ore dopo, emerge che no, la candidata è un'altra. LEGGI QUI
Poi le parole, che scorrono perché le sono arrivati commenti e telefonate di persone deluse. E allora Erica D'Adda scrive, parla, precisa. Con l'orgoglio e una rabbia che si placa
La storia di una svolta
Perché quell'immagine, prima di tutto? «Cambio di look! Qualche foto nuova, da poter usare in campagna elettorale. Foto normali, niente di sofisticato. Le avevo preparate per i social -un’idea di come usarli l’avevo in mente-, poi per qualche manifesto e qualche nota da lasciare ai cittadini, in questa calda e strana competizione elettorale. Magari sarebbero servite, magari no. Certo nel 2018 non ci pensavo nemmeno, sapevo che il partito nazionale con il segretario di allora questa “gufa” non l’avrebbe ricandidata» ricostruisce. Anzi precisa ancora: «Lo sapevo dal 2014. Sì, dal 2014. Lo dissi a mio marito al telefono, durante un viaggio da casa verso Roma: “Guarda Angelo, se tengo queste posizioni sulle Riforme Costituzionali, e non mi fermo adesso, posso già dire addio ad un’altra esperienza parlamentare”. E lui a me: "Dimmi tu, cosa vuoi fare per davvero". Io: «Andare avanti, perché ci credo, perché sono fatte male e questa è la Costituzione, mica una cosa fra tante". Lui: "Vai avanti allora, che io sono orgoglioso"».
Quello tra Erica e suo marito Angelo è un rapporto profondo, che si nutre di sentimento, rispetto e passione politica. Lei lo racconta: È qui che si prende coraggio, fra braccia come queste. Con cui si condivide tutto della vita: amore, tenerezza, idee, valori, battaglie. Giuste o sbagliate, ma sono le nostre.Così andò allora, e nel frattempo ho lavorato e studiato, mi sono reinventata la vita, ho scelto quella che tenevo nel cassetto da sempre.Poi sono cambiata io, è cambiato il mondo, ma nel partito che ho fondato ci sono rimasta. Ci sono cose che vanno aldilà del torto o della ragione.Che vanno aldilà delle vicende personali».
Oggi come allora
Il tempo corre, irrompono le politiche di quest'anno tormentato. «Se mi avessero detto di una candidatura nel 2022, anche solo poco tempo fa, avrei riso - scrive Erica D'Adda - Non ci pensavo davvero. Per questo la fiducia e la stima di chi ha posto sul tavolo il mio nome ha fatto bene al cuore, prima di ogni valutazione politica. E il sostegno che ne è arrivato da chi sapeva, è stato motivo di orgoglio e responsabilità.Per le cose che voglio ancora fare, perché so che le farei anche meglio di prima, per chi ci crede e per il mio territorio.E, dai, lasciate che lo dica: per la mia Busto Arsizio». Anche questa, è una storia d'amore: «Mi adottò bambina, questa città. Mi ha curato ferite e asciugato lacrime, accarezzato le cicatrici, aperto le braccia nei momenti di gioia, cantato nella felicità. Insieme a me, sempre».
Ma nella politica, come e più nella vita, non ci sono favole: «Non lo so neppure io cosa sia successo in queste ultime 24 ore, o forse sì ma non me lo ricordo, e se lo ricordo magari sbaglio, e poi se sbaglio faccio casino. Ok, la mia candidatura non c’è più. Va bene, per come si fanno le cose una fiammata di rabbia mi ha preso, come non accadeva da tempo. Se dicessi il contrario mi credereste? Certo che no».
È sincera la ex senatrice e lo rimarca: «E mi spiace davvero, per le telefonate, e i messaggi, per tutte le persone deluse. Mi pare quasi di averle deluse io. Però no, non è così. Questo non credetelo mai, chiunque ve lo dica. È questo contatto continuo con la gente, coi suoi problemi, con la vita quotidiana che amo nella politica.È l’approfondimento, la crescita , la condivisione. Chi mi conosce lo sa. Così come invece dovete credere a quello che ho scritto: "Ci sono cose che vanno aldilà del torto o della ragione". "he vanno aldilà delle vicende personali". Questa è una di quelle giornate in cui occorre ribadirlo».
Che succede ora? Erica D'Adda calma tutti e nella spiegazione razionale, affiora un'altra dichiarazione d'amore in fondo: «Ci sarà tempo per discutere, per capire, per litigare e per cambiare. Adesso è il tempo della campagna elettorale e si mette un punto. Questo Pd io l’ho voluto, l’ho fondato e e ci sono rimasta. Non avrò gli occhi di tigre - sarà stato mica questo?- ma ho una passione e una volontà con cui ho risalito la china in ben altre prove. Come dice Vasco: « Io sono ancora qua»!»
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