L’assemblea dei soci di Rivieracqua, che si è svolta subito dopo quella dei sindaci, sembrava dovesse essere una cosiddetta ‘messa cantata’ con in pratica la ratifica di quanto deciso dalla precedente riunione (QUI).
Alcuni dei sindaci presenti all’assemblea dei soci, invece, ha voluto aggiungere una postilla alla votazione sull’ok al cambio di Statuto della società per consentire a Rivieracqua di diventare una Spa. In particolare sono stati i Sindaci di Ospedaletti, Ceriana, Bajardo e Borghetto d’Arroscia a spingere per evidenziare la possibilità che siano gli stessi comuni soci a intervenire economicamente, per evitare il bando e l’ingresso del socio privato.
Una eventualità che, nei mesi scorsi, era stata già proposta dal Sindaco di Terzorio Valerio Ferrari e che oggi è tornata di prepotente attualità. La conferma ci è stata data dal primo cittadino di Ospedaletti, Daniele Cimiotti, pronto ad affrontare un mutuo con il suo comune così come gli altri.
Si apre quindi uno spiraglio, a pochi metri dall’arrivo, per evitare che la società pubblica possa aprire al privato, con un bando. Secondo quanto confermato dal confermato presidente Mangiante (fino al 31 dicembre insieme a Giacomo Chiappori e Sara Rodi) i tempi però sono particolarmente stretti.
La decisione di mettere mano al portafogli per i sindaci dei comuni soci di Rivieracqua deve arrivare in fretta, entro la fine dell’anno. Altrimenti la strada di un bando per far entrare il socio privato sarà l’ultima possibilità per evitare scenari drammatici per una società che, ormai da troppo tempo si trascina in situazioni difficili che, solo grazie al certosino lavoro del Cda, sta per uscire dalle sabbie mobili del fallimento.
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