“A Savona c’è pieno di barriere architettoniche, di ponteggi, ho chiamato diverse volte le forze dell’ordine, è veramente vergognoso. I disabili e gli anziani devono essere aiutati, non riescono a muoversi qua”.
Questo il grido d’allarme di un disabile savonese che ha esposto la sua rabbia al Ministro per le disabilità Erika Stefani nei confronti di una tematica che attanaglia la città di Savona da tempo e che negli ultimi anni non ha trovato una soluzione. In 5 anni ad esempio la commissione sulle barriere architettoniche si è riunita solo due volte e non sono mancate le proteste delle associazioni e degli stessi disabili che devono far fronte a molteplici criticità nello spostarsi in città ogni giorno.
“La sensibilità che dimostra Angelo Schirru nel chiamarmi per parlare con le associazioni e per confrontarmi con il mondo della disabilità denota un particolare interesse, non dobbiamo mai sottovalutare il ruolo che può avere un comune sul tema - ha spiegato il Ministro della Lega - non c’è solo un comandante, una sola amministrazione, c’è una rete che lavora bene, se lavora in cooperazione ed è costituita dalle regioni, gli enti del terzo settore e anche e soprattutto il comune, quell’anello della catena istituzionale più vicina ai cittadini. I sindaci si devono prodigare per fare coordinamento e avere un confronto con le associazioni”.
“Sulle barriere architettoniche stiamo aprendo un tavolo anche di confronto con il Ministero delle Infrastrutture e si può parlare di risorse, di cambiare la legge, ma se non c’è la sensibilità di un’amministrazione che decide di abbatterle e di investire anche i denari pubblici del comune, siamo ai primordi, occorre semplicemente trovare soldi per delle rampe e far sì che i marciapiedi siano accessibili - ha continuato Erika Stefani - Il mondo della disabilità soffre quando le trova, non solo sono architettoniche ma mentali, se non eliminiamo le prime siamo all’inizio dell’inizio. Ci vuole una volontà delle amministrazioni”.
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