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Politica | 29 agosto 2020, 12:46

Fratelli d’Italia in piazza, a Saluzzo, in difesa degli agricoltori: “Qui lo scempio l’ha creato la Sinistra, che dell’accoglienza ne fa un business” (FOTO)

Duro affondo del segretario cittadino FdI Paolo Radosta: “Il paradosso è che proprio loro che predicano accoglienza e case per tutti, dando alla Destra dei razzisti, lasciano dei ragazzi a dormire sull’asfalto. Si ricorra al Daspo urbano”. Gli fanno eco i colleghi di partito. Sul palco al Foro Boario anche le associazioni di categoria

Fratelli d’Italia in piazza, a Saluzzo, in difesa degli agricoltori: “Qui lo scempio l’ha creato la Sinistra, che dell’accoglienza ne fa un business” (FOTO)

Fratelli d’Italia in piazza, ieri (venerdì) a Saluzzo, in difesa del mondo agricolo e per dire che gli imprenditori agricoli non sono “né criminali, né caporali”. E, per l'occasione, la location scelta è un luogo simbolo, per la Città ma non solo: il Foro Boario.

Qui – le parole del segretario cittadino FdI Paolo Radosta – si tiene la mostra della meccanizzazione agricola. Qui, abbiamo assistito allo scempio di accampamenti e bivacchi abusivi da parte degli aspiranti braccianti. Sempre qui, il Comune ha scelto di creare, nell’ex caserma Filippi, il PAS, struttura predisposta per l’accoglienza di poco meno di 400 persone, in una situazione igienico sanitaria deprecabile”.

L’affondo maggiore di Radosta, indirizzato all’Amministrazione comunale cittadina, verte proprio sul Pas e sulla situazione al Foro Boario.

I residenti hanno tastato con mano la svalutazione immobiliare, a causa delle baraccopoli che hanno visto sorgere. Hanno tastato la problematica.

Ogni anno, da 10 anni, assistiamo ad un aumento del numero di migranti, in un sempre crescente disagio sociale tutto territorio. A Saluzzo è aumentato il senso del pericolo e la decadenza cittadina. Il Pas non è una soluzione, l’abbiamo sempre contestata, e a darci ragione non sono state le opinioni, ma i fatti. Nella comunità migrante si è innescato il tam-tam che vede Saluzzo una comunità amica, dove soggiornare, anche senza lavoro, ma con vitto e alloggio riconosciuti. Fare dell’accoglienza un business è un male grave. La Sinistra italiana fa uso smodato di questi business, a scapito della comunità. Qui la volontà è accogliere a tutti i costi. Quest’anno, però, con la chiusura del Pas si è spostato il ‘campeggio’ in un campo centrale (il parco Gullino: ndr). Solo in questo momento, con una situazione a sotto gli occhi di tutti, il Comune ha preso posizione. Ora il campeggio è stato sgomberato, grazie alla Questura, ma basta recarsi in altre zone della città per vedere decine di persone dormire per terra, senza servizi essenziali minimi.

Il paradosso è che proprio loro che predicano accoglienza e case per tutti, dando alla Destra dei razzisti, lasciano dei ragazzi a dormire sull’asfalto. E allora cercano un colpevole a tutti i costi. Chi? Gli agricoltori, brutti e sporchi: ‘Sono loro che li fanno venire, li pagano poco e in nero’ abbiamo sentito dire.

Il nostro sindaco ha dichiarato che sono gli agricoltori a doversi mettere una mano sul cuore e a prendersi carico dell’accoglienza dei braccianti. Eppure, se è stato firmato un protocollo per la presa in carico dei contrattualizzati, a dormire per strada dovrebbero essere solo i disoccupati, che non hanno titolo per bivaccare. Lanciamo quindi l’appello: si ricorra al Daspo urbano.

A Saluzzo l’agricoltura e gli agricoltori sono un settore di importanza vitale. I controlli hanno portato alla luce irregolarità minime, nell’1% dei casi. Gli agricoltori non si sono mai tirati indietro, accusarli oggi come responsabili di una situazione oscena, a Saluzzo, è un atto di depistaggio. È una responsabilità inaccettabile.

Prima di gettare fango, occorre chiedersi in che condizioni operano gli agricoltori, chiamati ad affacciarsi sul mercato europeo senza armi pari. Che magari spendono 10 per produrre e vendono a 8. E che si trovano di fronte due scelte inaccettabili: chiudere o delinquere. Chi delinque va sempre condannato, ma alla base di questa condotta ci sono responsabilità che non possono essere ignorate.

Servono prezzi calmierati, minimi e stabili: deve intervenire l’Europa, se esiste ancora, per garantire controlli uguali per tutti, costi del lavoro proporzionati per tutti. Non si può sempre penalizzare l’Italia”.

Hanno fatto eco al lungo intervento di Radosta gli esponenti di Fratelli d’Italia che siedono sia in Regione che in Parlamento.

In primis l’onorevole Augusta Montaruli: “Fratelli d’Italia sta portando avanti una battaglia perché siano confermate le risorse a sostegno della nostra agricoltura e perché ci sia una sistema che consenta a queste risorse di arrivare direttamente a chi fa agricoltura”.

Poi, con l’assessore regionale Maurizio Marrone: “La politica deve dare risposte, sempre. L’esigenza di non accettare la criminalizzazione dell’imprenditoria agricola ha l’assoluta vicinanza della Giunta regionale. Non c’è programmazione per attuare le misure varate dal Governo: proprio sugli stagionali in agricoltura, la Bellanova ha cavalcato la tigre per ideologia politica, senza poi un seguito. Però, in Piemonte vengono poi mandate quote non concordate di migranti, spacciati per richiedenti asilo, ma che qualche anno fa avremmo chiamato clandestini. Noi siamo chiamati a colmare le falle di un Governo che non dà risposte. Non vogliamo impantanare eccessivamente i lavoratori stagionali con delle quarantene troppo lunghe: cercheremo di incentivare i tamponi in via alternativa alle quarantene, che potrebbero così essere ridotte al minimo. La vera risposta deve essere seria, strutturale non solo sempre emergenziale”.

Poi ancora con l’onorevole Monica Ciaburro: “Bisogna avere l’intelligenza di capire che quando si amministra si deve porre il problema, e poi sottrarsi dalle ideologie. A Saluzzo c’è un problema complesso, ma che è anche un’opportunità. L’agricoltura è cresciuta con professionalità e competenza, immaginare che questo settore crea un problema collaterale subìto e non gestito è folle. Non poter avere la visione e la capacità di anticipare le conseguenze di un’attività che cresce significa non essere altezza nel dare risposte adeguate alle esigenze del territorio.

Anche se oggi abbiamo un Governo molto sordo, che ad esempio continua a negare un problema grandissimo che è quello della fauna selvatica. Se davvero esiste l’Europa, e se davvero non ci può unire soltanto la moneta, chiediamo stesso mercato ma stesse regole. Gli agricoltori hanno bisogno di manodopera, ma deve essere qualificata, con dei corridoi verdi per reperirla.

L’assunzione bizzarra per stabilizzare credo sia stata solo una scusa: sui campi servono persone capaci.

Instauriamo un tavolo con l’Amministrazione locale, con le Associazioni d categoria per affrontare il problema del prossimo anno. Non possiamo rincorrere sempre l’emergenza. Partiamo dalle necessita dell’agricoltura per trovare soluzioni di buon senso e concrete, delle quali mi farò portavoce alla Camera”.

In platea, tra il pubblico, anche i rappresentanti delle maggiori Associazioni di categoria del mondo agricolo.

V’era Alessandro Durando, presidente di Confcooperative: “Mi fa piacere che le forze politiche del territorio si concentrino su uno dei temi fondamentai per il settore agricolo e ortofrutticolo. Serve un confronto ampio, per individuare elementi critici e affinarli insieme: la sfida è territoriale.

Quest’anno con il Covid scopriamo che anche molti italiani devono lavorare nei settori stagionali. Ma l’alloggiamento? Il sistema locale deve sostenere le aziende agricole che fanno fino in fondo la loro parte. Non è ammissibile che il territorio di Saluzzo sia equiparato a territori dove l’irregolarità è la norma e dove c’è caporalato. Qui il 90 e più per cento delle aziende sono sane e si comportano in regola.  Ci sono esigenze più complessive, di sistema: tutte le forze politiche devono farsene carico. C’è concorrenza sleale. Il Governo regionale deve trovare risposte”.

Giovanni Fina, di Coldiretti: “L’agricoltura è una realtà imprenditoriale che va sostenuta a 360 gradi. È l’elemento trainante dell’economia, saluzzese e non solo, senza contare l’indotto che vi gira intorno.

La nostra agricoltura è una realtà sana, che ci dà garanzie sulle produzioni. Le aziende sono sottoposte a controlli, sia sull’assunzione della manodopera, sia per dare grande qualità e garanzia, al consumatore ma anche al produttore. Un plauso all’imprenditoria agricola, che con grande difficoltà ci garantisce di andare avanti: nel periodo del lockdown le aziende sono riuscite a far sì che, nonostante le frontiere chiuse, ci arrivassero sulle tavole i prodotti che servono per campare. Le Istituzioni ora ci stiano vicine”.

Domenico Sacchetto, presidente di Aop Piemonte: “Con un fatturato di 700milioni l’anno, compreso l’indotto, vogliamo più attenzione da parte degli Enti pubblici. Abbiamo chiesto al Governo, durante l’emergenza Covid, di dare la possibilità di essere competitivi nel confronto con Paesi come Spagna, Grecia e Germania. Loro hanno un costo di produzione del 30-50 per cento più basso rispetto al nostro. Abbiamo chiesto sgravi contributivi, ma abbiamo ottenuto niente.

Noi dobbiamo andare su mercati con questi paesi europei, ma è difficile essere competitivi, anche solo con altre parti d’Italia, anche al Nord. Questo settore, qui, muove dai 10 ai 12mila posti di lavoro estivi, oltre agli invernali”.

Nicolò Bertola

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