Il Nazionale

Politica | 16 maggio 2020, 08:55

Fase 2, attesa per le decisioni sulle riaperture. In Piemonte per bar e ristoranti l'ok dovrebbe slittare al 25 maggio

Governo e Regioni hanno trovato l’accordo sul testo del prossimo decreto legge quadro e il relativo DPCM, la cui emanazione è prevista in giornata. Le anticipazioni del sindaco di Asti Rasero

Fase 2, attesa per le decisioni sulle riaperture. In Piemonte per bar e ristoranti l'ok dovrebbe slittare al 25 maggio

Si avvicina la riapertura prevista per il 18 maggio: Governo e Regioni hanno trovato in serata l’accordo sul testo del prossimo decreto legge quadro e del relativo DPCM, la cui emanazione è prevista tra oggi e domani.

Si prevedono importanti novità. Queste le prime misure che emergono dalla bozza del decreto:

  • da lunedì 18 maggio via libera agli spostamenti all’interno della regione senza limitazioni;
  • fino al 2 giugno sono vietati gli spostamenti fuori regione (se non per i motivi attualmente in vigore);
  • dal 3 giugno consentiti gli spostamenti anche fuori regione, ad esclusione delle zone ad alto rischio epidemiologico.

Sono ancora da definire i seguenti punti: stop al modulo di autocertificazione; le visite agli amici nel territorio regionale; riapertura di centri commerciali, barbieri, parrucchieri, centri estetici, bar e ristoranti; riaperture palestre dal 25 maggio; possibilità di andare nelle seconde case di villeggiatura.

  • Secondo quanto riferito dal sindaco di Asti Maurizio Rasero, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook alle 23 di ieri, "nella riunione di domani (oggi per chi legge, ndr) verrà semplicemente ribadito che a differenza di altre regioni , in Piemonte bar e ristoranti apriranno il 25 maggio".

    Il Governo sta lavorando a un difficile compromesso: la tutela della salute dei cittadini e la necessità di salvare l’economia, per questo si pensa ad una riapertura differenziata regione per regione in base al numero di contagi
  • Stavolta il premier Conte ha scelto di procedere per mezzo di un decreto legge quadro cui seguirà un DPCM con le misure specifiche da adottare. Una scelta significativa, forse dovuta alle critiche ricevute nei mesi scorsi dai partiti all’opposizione. Questo vuol dire che il prossimo decreto dovrà essere approvato dal Parlamento nei termini stabiliti dalla legge, pena la decadenza.

redazione

Commenti