Due amici che corrono a debita distanza, tanti cani al guinzaglio e qualche anziano. Nei parchi torinesi il "day after" l'approvazione del Decreto ministeriale che fissa severi paletti per fermare il contagio del Coronavirus è contraddistinto dalla confusione.
I controlli non mancano, anzi: dalla Tesoriera alla Pellerina, passando per il Valentino, è praticamente impossibile fare 200 metri a piedi senza incontrare una pattuglia della polizia, dei carabinieri o dei vigili. Il controllo è certosino, ma molto spesso per i trasgressori del Dpcm non si conclude con una multa o una denuncia, quanto con un avvertimento a tornare velocemente a casa. Il motivo è presto detto: sui parchi e sulla loro fruizione vige la confusione più totale.
Il decreto infatti vieta assembramenti, ma non attività sportiva in solitaria. Ecco perché basta un rapido sguardo per notare quanti siano i corridori che in solitaria o distanti un paio di metri popolano i parchi. Poco distanti i proprietari di cane lasciano sfogare i loro amici a quattro zampe, che dopo aver fatto i bisogni si concedono una sgambata liberatoria. Vicino a loro, gruppetti di anziani si ritrovano per giocare a carte, chi con la mascherina e chi no.
Le regole da seguire non sono chiarissime ed è per questo motivo che sia il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio che la sindaca di Torino Chiara Appendino hanno auspicato misure più restrittive, o comunque chiare. La prima cittadina, che in giornata aveva annunciato di aver ordinato di posizionare capelli con indicazioni nelle aree verdi e divieti fuori dalle strutture sportive, ha ammesso: "Non possiamo mettere muri intorno ai parchi, ma oltre ai cartelli intensificheremo i controlli". Poi l'appello al buonsenso dei torinesi: "E' impensabile mettere 200 poliziotti nei parchi, serve senso di responsabilità da parte dei cittadini". Sibillino il consigliere di minoranza del gruppo misto Aldo Curatella: "Vista la dichiarazione di sindaca e capogruppo M5s sulla stretta nei controlli su assembramenti nei parchi, avendo depositato questa mattina una richiesta comunicazione urgente sul tema, sono passato a controllare effettività della stretta" ha affermato, allegando un video con persone intente a praticare sport al parco.
Chi si auspica regole più precise è il presidente Alberto Cirio, in auto quarantena domiciliare: "Portare il cane fuori è una necessità, ma va fatto sotto casa: nulla ci vieta di autoregolamentarci". “Il Ministero ha detto – ha spiegato Cirio – che si può fare sport all’aria aperta, ma evitando assembramenti. Ne parleremo con il governo e oggi avremo una risposta". Attese quindi novità che potrebbero fare finalmente chiarezza tra chi tra runner, proprietari di cane e anziani potrà usufruire dei parchi cittadini.
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