Più che una disamina tecnica sui conti del 2026, l'inizio della maratona del bilancio preventivo in consiglio comunale si è trasformata in un momento di riflessione sulla politica e i suoi valori. Al centro della scena il sindaco Maurizio Rasero, che ha colto l'occasione per togliersi diversi sassolini dalle scarpe, spaziando dalla bocciatura senza appello dei progetti urbanistici più discussi fino a un'amara riflessione sulla decadenza della classe politica nell'era dei social, il tutto incastonato in una gestione delle risorse comunali improntata alla massima prudenza. L'amministrazione ha presentato conti che pareggiano a oltre 126 milioni di euro, confermando la linea della responsabilità fiscale senza gravare ulteriormente sui cittadini.
La nostalgia per i giganti della politica
L'intervento del primo cittadino è stato segnato da un forte richiamo ai valori della mediazione e del confronto, contrapposti a una politica contemporanea definita schiava dell'apparire. Rasero ha confessato di guardare con ammirazione a un'epoca che non ha vissuto direttamente: "Sono uno di quelli che rimpiange la prima Repubblica pur non avendola vissuta. Era una politica sempre più di ideali", ha affermato il sindaco, mettendo a confronto i giganti del passato con l'attuale classe dirigente. Il paragone è impietoso ma anche nostalgico: "Già solo quando sono arrivato io in consiglio rimanevi a bocca aperta e rimanevi lì da giovane consigliere ad ascoltare i confronti fra un Tonino Fassone da una parte magari e un Ferrante Marengo dall'altra. Nella prima Repubblica c'era il tempo limitato e alle 3 di notte tutti andavano magari a mangiare da Francese", ha ricordato Rasero. Oggi, invece, il giudizio è severo: "Stiamo perdendo di vista quelli che sono i concetti più importanti", attirati dal "canto delle sirene di internet, dell'apparire, dell'essere simpatici".
Il "grappolo" bocciato e il Capitano ridimensionato
Non sono mancati passaggi molto coloriti e diretti su questioni urbanistiche e tradizionali. Riferendosi al progetto del cosiddetto "grattacielo a grappolo", emerso recentemente nel dibattito cittadino, il sindaco è stato lapidario: "A me cosa me ne frega del grappolo? Posso dirvi è una str....ta il grappolo, ve lo dico pubblicamente. È irrealizzabile perché chi mette i soldi?". Per Rasero, si tratta di visioni accademiche distanti dalla realtà dei costi di gestione e manutenzione, progetti che finiscono per alimentare dibattiti sterili anziché soluzioni concrete. Parole lapidarie anche sulla figura del Capitano del Palio, in riferimento alle recenti elezioni e all'interesse mediatico scaturito: "Il Capitano vale zero, fa un tubo di niente, è l'arbitro che metti lì e che se dice una parola in più il sindaco dice 'Grazie'". Il sindaco ha preferito spostare l'attenzione su temi strategici, come il futuro della Cassa di Risparmio di Asti, annunciando incontri con la fondazione bancaria per capire le strategie future che impatteranno sulla città nel 2026.
L'emergenza sociale invisibile
Il viaggio a Lecce ha aperto gli occhi su problematiche che Asti sta iniziando ad affrontare. "Almeno una trentina di persone con sacco a pelo o cartoni a dormire in vari posti della città", ha raccontato il sindaco della città pugliese, apparentemente ben amministrata ma con criticità nascoste nelle pieghe del decoro urbano.
Asti oggi ospita una cinquantina di minori stranieri non accompagnati, con un costo di 130 euro al giorno ciascuno. Otto nuovi arrivi in una settimana possono significare 180mila euro in più di spesa in sei mesi. "Consentitemi di essere prudente", ha chiesto il sindaco, giustificando un approccio conservativo al bilancio.
Un passaggio significativo è dedicato alla gestione del campo ROM, definita "esemplare" e potenziale "caso di studio nazionale". La chiusura è avvenuta senza intervento della forza pubblica, in modo ordinato e rispettoso, dimostrando che un approccio umano e istituzionale può funzionare meglio della repressione.
Il bilancio 2026 si presenta come un esercizio di prudenza. Niente grandi investimenti, ma riserve per le emergenze: la nevicata improvvisa, l'alluvione, i costi sociali imprevisti. "Potrebbe capitare qualcosa di brutto, e qualcosa di brutto è dietro l'angolo", ha avvertito il sindaco, ringraziando gli uffici per aver predisposto un documento "da buoni sabaudi e persone parsimoniose".
Ma questa prudenza è davvero necessaria o è il sintomo di un'amministrazione che ha perso la capacità di progettare il futuro? Il primo cittadino stesso ammette: "Non ci sono le risorse di una volta", e la politica non discute più su come allocare risorse abbondanti, ma su come sopravvivere alla scarsità.
I conti in equilibrio: responsabilità e sviluppo
Lasciata la parola alla giunta, è emerso il quadro di una gestione equilibrata e prudente. La vicesindaco Stefania Morra ha illustrato un bilancio definito "prudente ma allo stesso tempo orientato allo sviluppo", sottolineando come l'amministrazione abbia scelto la strada della sostenibilità senza ricorrere a scelte populiste o a interventi che scaricherebbero i costi sulle generazioni future. La notizia principale per i cittadini è il blocco delle tariffe: bus, mense e servizi restano invariati, confermando l'impegno a non gravare ulteriormente sulle famiglie. L'unica eccezione riguarda l'aumento dei biglietti per le tribune del Palio, una scelta difesa dall'amministrazione per valorizzare lo spettacolo e giustificata dalla necessità di adeguarsi ai costi dei grandi eventi. Sul fronte delle opere pubbliche, nonostante il calo dei fondi PNRR, sono previsti interventi significativi: asfaltature, manutenzione ponti e la riqualificazione dell'ex ospedale Annunziata. Un plauso alla gestione del debito è arrivato dal consigliere di maggioranza Renato Berzano, che ha sottolineato come l'esposizione dell'ente sia crollata: "Nel 2018 eravamo ad una situazione debitoria dell'ente di quasi 30 milioni, oggi la proiezione sul 2028 è di 11 milioni".
Le emergenze del sociale e il presidio della sicurezza
I settori più sotto pressione restano il sociale e la sicurezza, dove l'amministrazione ha dovuto confrontarsi con emergenze strutturali e costi crescenti. L'assessore Eleonora Zollo ha lanciato l'allarme sui costi per i minori: "Siamo diventati una città che ha una cinquantina di minori stranieri non accompagnati a cui noi dobbiamo dare delle risposte che ci costano 130 euro al giorno". Una spesa che erode la parte corrente del bilancio e richiede estrema attenzione, ma che l'amministrazione intende affrontare con senso di responsabilità civile e nel rispetto degli obblighi di legge. Sul fronte sicurezza, l'assessore Luigi Giacomini ha annunciato l'ingresso di quattro nuovi agenti di Polizia Municipale a gennaio, portando l'organico a 74 unità, e il potenziamento della videosorveglianza, oltre a importanti bonifiche ambientali come quella del sito Way Assauto, segnale di un presidio costante del territorio.
Cultura, giovani e cura del territorio
L'assessore alla Cultura, Paride Candelaresi, ha confermato lo stanziamento di 200 mila euro per Asti Musica, sottolineando l'importanza delle partnership con i privati per sostenere i grandi eventi e mantenere alta la qualità dell'offerta culturale. Loretta Bologna, titolare dell'Istruzione, ha evidenziato il successo del bando "Destinazione Giovani" che porta in dote 3 milioni di euro per le politiche giovanili e il potenziamento degli spazi Informagiovani, confermando l'attenzione dell'amministrazione verso le nuove generazioni. Infine, spazio al decoro e al turismo: Riccardo Origlia ha confermato l'investimento per una pista di addestramento cavalli, fondamentale per la sicurezza del Palio, mentre l'assessore Marco Galvagno ha ottenuto per la prima volta un "portafoglio dedicato al decoro", promettendo interventi mirati non solo in centro ma anche nelle frazioni, per combattere il degrado e l'abbandono dei rifiuti.
Una seduta che disegna una città che prova a guardare al futuro con senso di responsabilità, tra i conti da far quadrare e un sindaco che non le manda a dire.













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