Il “caso irrisolto” dell'ex Policlinico di Cuneo è ancora aperto senza prospettiva alcuna. In stallo, congelato, si tenterà di scioglierlo nel corso del prossimo Consiglio comunale con l'interpellanza del capogruppo degli Indipendenti Giancarlo Boselli. Tutto tace dalla società proponente il piano di rigenerazione urbana e questo silenzio preoccupa.
L'avanzato stato di degrado e abbandono in cui versa da anni è stato all'ordine del giorno di ripetuti Consigli comunali, nonchè ispirazione di mobilitazioni e manifestazioni cittadine che denunciavano l'inerzia dell'Amministrazione comunale.
Una storia lunga quasi 40 anni, quella dello stabile all’angolo tra corso Dante e via Bassignano, che continua a non vedere la fine, ma che a più riprese viene riportata all'attenzione di amministratori e opinione pubblica, come lo stesso Boselli ricorda nella premessa del suo documento.
Dopo anni di controversie, dai tentativi di acquisto da parte del Comune al cambio di destinazione d'uso da sanitaria a residenziale nel marzo 2017, finalmente nel 2020 era arrivata la proposta da parte della società proprietaria di un progetto di recupero dello stabile, trovando l'approvazione della commissione urbanistica prima e della Giunta dopo (nel gennaio 2022).
Ma, da allora, si attende che la società proponente firmi la convenzione con il Comune.
Il progetto si propone di lavorare su un’area di 3.300 metri quadrati e di realizzarne 2.640 a uso residenziale, con circa 28 alloggi di diverse dimensioni collegati da due corpi scala, e 660 a destinazione terziaria. Un piano di recupero che prevede la demolizione della struttura attuale per ricostruirne una in aderenza ai fronti su corso Dante e via Bassignano seguendo lo skyline esistente.
La questione era tornata solamente nel Consiglio comunale lo scorso 24 giugno dove l'assessore all'Urbanistica Alessandro Spedale aveva riferito: “Nonostante i solleciti, la proprietà non ha mai firmato la convenzione edilizio-urbanistica. Le uniche notizie sono arrivate a voce dai tecnici incaricati, che ci hanno fatto sapere che il proponente, ad oggi, non intende procedere alla firma”. Ma nemmeno questa da sola darebbe garanzia alla prosecuzione del progetto e alla realizzazione dei lavori, in quanto Spedale aveva chiarito che “il proponente potrebbe firmare e poi non ritirare mai il permesso di costruire”. Aveva dunque concluso:“ Siamo pronti ad avviare un contraddittorio con il proponente per valutare, in assenza di segnali concreti e in tempi perentori, la possibile archiviazione del piano di recupero. Ma questo significherebbe ricominciare tutto da capo, con un iter lungo e complesso”.
Ed ecco, quindi, che il consigliere Boselli interpella la Sindaca per sapere “per quali motivi non si sia ancora provveduto alla risoluzione della convenzione; per conoscere se non ritenga, a questo punto, possibile considerare di agire attraverso una variante che vincoli il fabbricato a destinazione socio assistenziale sanitaria o comunque a opera d’interesse pubblico con successiva azione di esproprio dell’immobile. Una soluzione finalizzata a rispondere a nuove esigenze collettive e a contribuire finalmente alla rigenerazione di una delle parti più belle della Città”.

Il dibattito sull'ex Policlinico riprende, come anche l'incertezza sul futuro dello stabile. I giochi sembravano praticamente chiusi, ma pare che per il lieto fine tocchi attendere speranzosi.













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