La giornata più lunga per AMT è iniziata alle 8, con la riunione convocata nell’ufficio della sindaca Silvia Salis e conclusa poco dopo le 9.
Un’ora abbondante di confronto serrato tra amministrazione comunale e sindacati del trasporto pubblico locale, mentre la città riapriva le scuole e il nuovo orario invernale andava in scena tra tagli, turni scoperti e disagi annunciati.
Sul tavolo ci sono i fondi del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (12,5 milioni) che ancora non sono arrivati ma che la Regione ha anticipato, come il presidente Marco Bucci non ha mancato di sottolineare con il suo “ora si rimbocchino le maniche”.
La sindaca Silvia Salis dice che arriveranno a giorni. Lo aveva già anticipato durante l’ultima seduta del consiglio comunale, ma, di fatto, al momento non ci sono e la preoccupazione dei sindacati è palpabile.
A vertice concluso, è l’UGL FNA a rompere per prima il silenzio. E lo fa con parole che sanno di atto d’accusa: “Chi oggi finge stupore sullo stato economico di AMT ci sorprende”.
Il sindacato guidato da Roberto Piccardo rivendica di aver più volte segnalato, nei mesi scorsi, la fragilità dei conti aziendali: “Abbiamo evidenziato le nostre preoccupazioni sulla tenuta dei conti, rimarcando che avevamo già espresso da mesi la nostra perplessità all’azienda, ma siamo sempre stati rassicurati e tranquillizzati”.
Nel mirino finiscono anche i mancati pagamenti ai fornitori, che si stanno ripercuotendo su altri lavoratori della filiera: “Alcune aziende non hanno pagato gli stipendi ai propri dipendenti, proprio a causa del mancato pagamento delle fatture da parte di AMT”, scrive l’UGL. Una crisi che quindi rischia di propagarsi a catena, oltre i confini dell’azienda pubblica.
Durante il vertice sono stati portati all’attenzione dell’amministrazione anche esempi concreti di cattiva gestione. “Abbiamo chiesto di sorvegliare che il denaro sia speso con criterio in AMT - spiega Piccardo, citando - i bus che da Torriglia ogni giorno vengono portati da due autisti a Gavette per rifornimento, quando c'è un benzinaio vicino al deposito di Torriglia”.
E ancora: “Il furgone per i lavori in quota acquistato e poi rinviato alla casa costruttrice perché il braccio toccava nei soffitti e non permetteva al cestello di toccare terra per far entrare gli operai”. L’errore progettuale è stato corretto, ma a spese dell’azienda. Resta poi irrisolto il nodo dei 39 filobus fermi da undici mesi nel deposito di Campi.
Piccardo alza il tiro anche sul fronte della responsabilità interna: “Serve responsabilità quando si spendono soldi pubblici e vanno individuati e puniti i responsabili di evidenti errori, così come vengono puniti i dipendenti per semplici ritardi o cose simili”.
Tra le proposte avanzate, anche una razionalizzazione delle aree di sosta. Secondo UGL, l’utilizzo dell’ex Guglielmetti come deposito unico eviterebbe il frazionamento attuale tra Campi, Resasco e la piastra, riducendo costi e spostamenti legati a rifornimenti e guardianaggio.
Il sindacato denuncia inoltre “condizioni inaccettabili in cui sono costretti a lavorare i dipendenti di AMT” e sottolinea che “con il taglio al servizio a pagare saranno gli utenti e i colleghi, che saranno ancor più in difficoltà”.
Il comunicato si chiude con due ulteriori richieste: più attenzione alla sicurezza sui bus e una revisione delle modalità con cui vengono gestite le richieste di ferie del personale viaggiante.
Dall’amministrazione comunale, secondo quanto riferito dal sindacato, è arrivata l’intenzione di affrontare la situazione con determinazione. La sindaca Salis avrebbe garantito “il possibile” e annunciato l’invio immediato di 8 milioni di euro ad AMT già nella giornata odierna. Confermata anche la volontà di mantenere pubblica l’azienda, ma al tempo stesso ribadito che almeno fino a novembre non ci saranno nuove assunzioni.
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