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Politica | 13 settembre 2025, 14:07

Municipi, il bilancio della sindaca Salis: “Ripartiamo dalle manutenzioni e dall’ascolto dei cittadini”

Questa mattina l’incontro a Castelletto, tappa conclusiva del tour sul territorio cittadino. Poi sul PNRR: “Occasione persa. Fondi non intercettati per quello che serviva davvero alla città”

Municipi, il bilancio della sindaca Salis: “Ripartiamo dalle manutenzioni e dall’ascolto dei cittadini”

Una città che deve ripartire dalle manutenzioni quotidiane e da un dialogo diretto con i territori. 

È questo, in estrema sintesi, il bilancio tracciato questa mattina dalla sindaca Silvia Salis insieme all’assessore alle Manutenzioni Massimo Ferrante, assieme alla presidente del Municipio I Centro Est, Simona Cosso, al termine del primo tour dei Municipi.

"Innanzitutto voglio ringraziare i presidenti di municipio che mi hanno accompagnato in questo primo tour - ha dichiarato Salis -. Ci tengo a dire che è il primo, perché ne seguiranno altri tematici. In questo ci siamo dedicati allo stato generale della città, che ha bisogno di attenzione, parlando delle condizioni di incuria in cui si trovano intere aree. Questo è solo l’inizio: l’unico modo per avere il polso della città è girarla e ascoltare chi la vive ogni giorno”.

Tanti i temi trattati nel corso degli incontri che hanno portato Salis a visitare i nove municipi genovesi.

Uno su tutti è legato alla funivia del Lagaccio, progetto fortemente criticato dalla popolazione che nei piani dell’amministrazione Bucci avrebbe dovuto collegare la stazione Marittima con i forti.

Non un’idea da abbandonare, ma da riprogettare, pensando a una nuova soluzione come ha ribadito la stessa sindaca: “Abbiamo promesso al Lagaccio che non ci sarebbe stata nessuna funivia sopra le loro teste e lo vogliamo scongiurare. Stiamo cercando un progetto alternativo che sia un metodo di trasporto efficace per i forti, ma che possa anche portare un luogo arricchito di contenuti, come un’area dello sport nel verde per le famiglie”.

L’assessore Ferrante, in merito ha poi chiarito: “L’iter della funivia è quasi completato, ma noi non abbiamo alternativa: l’opzione zero significherebbe far partire i lavori al Lagaccio. Per questo proporremo una variante: recuperare la cremagliera di Granarolo e collegarla a un tratto di funivia che arrivi ai forti in una zona totalmente incolta, senza impattare sui palazzi. Con gli stessi finanziamenti e lo stesso appalto, ma spostando il secondo lotto in un’area non abitata”.

La tappa conclusiva nel Municipio I Centro Est ha messo al centro anche Spianata Castelletto per cui sta prendendo sempre più corpo l’ipotesi di una pedonalizzazione parziale: “L’idea del municipio, che condividiamo, è di aprire più spazio alle famiglie e ai cittadini, senza levare parcheggi” ha detto Salis aggiungendo poi che uno degli obiettivi di questi sopralluoghi è anche capire dove creare spazi da restituire alla cittadinanza in un’ottica di rigenerazione urbana che però non esclude le demolizioni dove necessarie, come avverrà a partire da lunedì per l’area dell’ex Mondobimbo.

Non solo pedonalizzazione, ma anche interventi di manutenzione straordinaria che, come ha confermato Cosso, “saranno spesi su tre progetti principali: la scuola dell’infanzia Camelot, il Parco del Peralto e proprio Spianata Castelletto, dove rifaremo la pavimentazione e avvieremo la pedonalizzazione. I lavori potrebbero partire a dicembre o gennaio, con l’obiettivo di concludere entro la primavera”.

Per Ferrante, la priorità resta la cura ordinaria: “C’è una carenza estrema di manutenzione: marciapiedi, aiuole, paletti. Sono le cose che sembrano banali, ma fanno il decoro. Per anni il conto capitale dei municipi è stato azzerato, ora torniamo a darlo. E Aster deve tornare a concentrarsi solo su questo, non essere distratta da grandi eventi”.

Salis ha aggiunto un bilancio politico: “Abbiamo perso una grandissima opportunità. I fondi del PNRR e del PNC non sono stati intercettati per quello che serviva davvero al territorio: manutenzioni, cura della città, quotidianità delle persone. Potevamo cambiare il volto di Genova, come è stato fatto in tante altre città. Ora dobbiamo usare le risorse che abbiamo per far capire ai cittadini che ci occupiamo della loro vita di tutti i giorni”.

Isabella Rizzitano

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