Il Nazionale

Cronaca | 13 agosto 2025, 14:51

Caporalato, maxi controlli nei campi del Cuneese: metà delle aziende irregolari

Carabinieri e Nucleo Ispettorato del Lavoro passano al setaccio 10 aziende agricole: 5 fuori legge, 5 lavoratori in nero (uno clandestino), sospesa un’attività per gravi violazioni

Caporalato, maxi controlli nei campi del Cuneese: metà delle aziende irregolari

Si è conclusa nei giorni scorsi la campagna straordinaria di vigilanza nel settore agricolo per il contrasto al fenomeno del caporalato, condotta a livello nazionale dall’Arma dei Carabinieri. 

Nel territorio della provincia di Cuneo, alle operazioni hanno preso parte i militari dei Comandi Stazione dell’Arma Territoriale, appositamente formati per l’occasione, insieme ai colleghi del N.I.L. (Nucleo Ispettorato del Lavoro di Cuneo), reparto specializzato nella vigilanza in materia di lavoro.

Il bilancio dell’operazione è significativo: su 10 aziende agricole controllate, 5 sono risultate irregolari. Sono stati verificati i contratti e le condizioni di 73 lavoratori, di cui 70 extracomunitari. 

Cinque persone lavoravano “in nero” e, tra queste, una è risultata clandestina: per quest’ultima è stato immediatamente notificato il decreto di espulsione dal territorio nazionale.

In un’azienda, l’impiego di personale non regolare ha superato la soglia del 10% dei dipendenti, facendo scattare la sospensione dell’attività imprenditoriale. In un altro caso, i Carabinieri hanno riscontrato il mancato rispetto del “protocollo rischio calore”: l’azienda, pur trovandosi in una condizione di rischio “alto” per le elevate temperature, non osservava l’ordinanza della Giunta Regionale del Piemonte del 1° luglio 2025 che vieta il lavoro agricolo sotto il sole, tra le 12:30 e le 16:00, per chi svolge attività fisicamente intensa.

Dalle verifiche documentali – ancora in corso – emergono ulteriori irregolarità a carico di 5 datori di lavoro, che saranno sanzionati per violazioni quali l’impiego di manodopera in nero, pagamenti di salari con strumenti non tracciabili, superamento degli orari di lavoro registrati, mancata effettuazione delle visite mediche di idoneità e omissione della formazione obbligatoria in materia di sicurezza.

redazione

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