Sergio Gambino si autosospende da Fratelli d’Italia, pur dicendosi “certo di poter fornire la prova della correttezza di ogni comportamento”.
L’ex assessore alla Sicurezza del Comune di Genova (e rieletto consigliere comunale), accusato dalla Procura di corruzione, abuso d’ufficio e rivelazione di segreto d’ufficio oltre al presunto dossieraggio ai danni dell’allora candidata sindaca Silvia Salis, affida a una nota diffusa in mattina i propri pensieri dopo il polverone di ieri.
“A seguito dell’indagine avviata dalla Procura di Genova nei miei confronti, pur certo di poter fornire la prova della correttezza di ogni mio comportamento, ho deciso di autosospendermi dal mio partito di appartenenza, Fratelli d’Italia - dice Gambino - ho preso questa decisione per il profondo rispetto che nutro per le persone e per i valori fondanti del partito stesso. Proseguirò, invece, nel mio percorso di consigliere comunale per adempiere, con la trasparenza che mi ha sempre contraddistinto, al mandato che i cittadini mi hanno conferito”.
Gambino, lo ricordiamo, questo pomeriggio è atteso dalla prima convocazione del consiglio comunale che lo vedrà sedersi tra i banchi dell’opposizione senza il simbolo di FdI, ma come indipendente.
“Abbiamo letto le contestazioni ipotizzate nel decreto di perquisizione e credo che potremo fornire tutti i chiarimenti necessari agli inquirenti, in quanto il mio cliente è sicuro di aver sempre agito nella massima trasparenza” aggiunge la sua legale, Selvaggia De Stefanis che poi, in merito al tema dossieraggio ai danni di Silvia Salis, precisa: “Quanto alla notizia riportata da alcuni organi di stampa secondo cui Gambino ordinò al capo dei vigili un dossier per screditare Salis, tengo a precisare che non abbiamo letto alcuna contestazione formulata in questi termini o aventi ad oggetto presunte attività di dossieraggio”.
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