La bandiera della Palestina sulle spalle, a mo' di scialle, rivendicandola come “indumento”. Così il consigliere regionale Gianni Pastorino (Linea Condivisa - Lista Orlando) si è presentato in aula all'inizio della seduta del consiglio in programma questa mattina. Nessun gesto eclatante, nessuna parola fuori posto. Solo la bandiera, a coprire le spalle.
Il presidente del consiglio regionale, Stefano Balleari, gli ha chiesto più volte di toglierla sventolando il regolamento del consiglio, parlando anche di “dignità della seduta”. Ma la risposta, secca, è arrivata subito: “Non la sto sventolando, è un indumento”.
Un gesto che ha acceso la miccia, portando in aula un conflitto che da mesi lacera il Medio Oriente e interroga, con sempre maggiore urgenza, le coscienze occidentali.
“Un gesto simbolico, ma profondamente politico, per richiamare l’attenzione della giunta, della presidenza e di tutti i consiglieri sulla tragedia in atto nella Striscia di Gaza”, si legge nella nota diffusa dal gruppo consiliare Linea Condivisa - Lista Orlando.
Il messaggio arriva dritto e senza esitazioni: “Cosa resta di Gaza oggi? – si chiede Pastorino – Una popolazione massacrata. Un silenzio che urla complicità. Siamo di fronte a un assedio che colpisce scientificamente i più fragili: donne, bambini, anziani, malati. È un disastro umanitario senza precedenti, ed è sotto gli occhi di tutti. Si muore di fame, di sete, di bombardamenti. Ma soprattutto si muore nel silenzio colpevole dell’Europa e dell’Occidente. È finito il tempo delle parole ambigue. Non ci sono più sfumature possibili. Quello che sta avvenendo è un genocidio. Il mondo lo vede ma volta lo sguardo”.
Alle parole ha fatto seguito anche un atto politico: Pastorino ha depositato un ordine del giorno per chiedere alla Regione Liguria di “interrompere ogni rapporto istituzionale, promozionale o economico con il governo israeliano attualmente in carica, alla luce delle gravissime violazioni del diritto internazionale e del rischio concreto di genocidio, già riconosciuto dalla Corte Internazionale di Giustizia”.
Una presa di posizione che si inserisce nel dibattito, sempre più acceso, sull’opportunità o meno di mantenere relazioni istituzionali con Israele mentre si moltiplicano gli allarmi delle organizzazioni internazionali. Pastorino lo dice chiaramente: “Chiedo da consigliere, da cittadino: basta. Basta con l’indifferenza. Basta con le relazioni istituzionali che diventano complicità. Chi tace è complice. Questa non è una posizione contro il popolo israeliano, né contro la comunità ebraica. Ma è una presa di distanza netta da un governo che ha superato ogni limite, che ha scelto la via dell’annientamento, della vendetta, della distruzione sistematica. La Regione Liguria deve fare la sua parte – conclude – non possiamo dirci umani se restiamo in silenzio. Non possiamo restare immobili davanti a questo orrore. Oggi chiediamo un atto di dignità e di giustizia”.
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