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Eventi e Turismo | 30 maggio 2025, 08:00

Pra’, dopo cinque anni di stop ritorna in grande stile la festa simbolo del quartiere ‘Profummo de Baxaicò’

Dal 30 maggio al 1° giugno, Piazza Sciesa ospiterà una serie di appuntamenti, incontri e stand che celebreranno l’oro verde del Ponente, primo evento organizzato dalla nuova Pro Loco: “L’obiettivo sarà quello di rendere la festa non solo una tappa fissa, ma di portarla ad un livello di fama extraregionale” racconta Mauro Rossi, presidente Civ ‘Pra’ Insieme’ e membro del direttivo Pro Loco

Pra’, dopo cinque anni di stop ritorna in grande stile la festa simbolo del quartiere ‘Profummo de Baxaicò’

Dopo cinque anni di stop, il noto storico evento del Ponente genovese 'Profummo de Baxaicò' torna a riempire le strade di Pra’ con i suoi aromi, i suoi sapori e le sue tradizioni. Dal 30 maggio al 1° giugno, la manifestazione simbolo del quartiere rivivrà in una nuova edizione che unisce passato e presente, grazie all’impegno congiunto della neonata Pro Loco, del Civ “Pra’ Insieme” e del Comitato Valorizzazione del Ponente. 

Un ritorno atteso e fortemente voluto, nato dalla spinta dei coltivatori locali e dal desiderio condiviso di restituire alla comunità la sua festa più rappresentativa: quella che celebra l’oro verde del Ponente, un’eccellenza del territorio e vero orgoglio del quartiere. Tra stand gastronomici, laboratori per le scuole, gare di pesto e musica per tutte le età, l'evento si presenta con un programma ricco e ambizioso, con lo sguardo puntato al futuro e alle sfide di una crescita anche fuori dai confini regionali. A raccontarlo è Mauro Rossi, presidente del Civ “Pra’ Insieme” e membro del consiglio direttivo della Pro Loco.

Sono cinque anni, dal 2019, che l'evento non è stato più organizzato - racconta-. Poi c’è stato il Covid e circa tre anni di altri problemi. Diciamo che è da un po’ di tempo che ci si pensava e si diceva sempre 'sarebbe bello rifarlo'. L’input principale è arrivato dai coltivatori, e questo è importante: loro per primi si sono riproposti nel voler rilanciare questa manifestazione, mettendosi in gioco con le proprie capacità e potenzialità, adoperandosi affinché la cosa partisse. Adesso è proprio l’insieme dei coltivatori che si sono mossi, ed è positivo. Il perché è semplice: Profumo di Basilico dovrebbe essere per Pra’ la festa più importante dell’anno, perché, a prescindere dal mare e dalla sua storia, il basilico è la punta di diamante, ciò per cui è sempre stata conosciuta Pra’. Pra’ è famosa per il basilico, quindi era proprio un peccato non avere più questo evento”, racconta Rossi. 

L’obiettivo, inoltre, è anche quello di far crescere la manifestazione fino a farla conoscere anche oltre i confini regionali: “L’idea è di farla diventare, oltre che un appuntamento annuale, che è il minimo, sempre più grande. Ovviamente in base alle possibilità, alle forze e alle capacità che avremo. Un po’ come la sagra del bollito di Carrù, quindi con una risonanza extraregionale, possibilmente. L’intenzione è portarla a un livello superiore. Meglio puntare in alto e fermarsi prima, che puntare in basso. Noi ci proviamo”. 

E così Il cuore dell’evento sarà in Piazza Sciesa, dove verranno allestiti i vari stand gastronomici: “Sarà una festa che ci auguriamo gradevole. Si svolgerà principalmente in piazza Sciesa, dove saranno allestiti gli stand gastronomici. Oltre alle trofie al pesto, ci saranno anche i friscêu, che proveremo a fare anche con il basilico. Poi un panino dedicato, una ricetta creata circa otto anni fa: il “Pranino”, con il pesto al centro. Ci sarà anche il fritto misto e tanto altro”, prosegue. 

Il programma è ricco anche di eventi collaterali, che prenderanno il via a partire da venerdì 30 maggio, fino a domenica 1 giugno: “Assolutamente, ci saranno tanti eventi collaterali - racconta Rossi -. Partiamo da venerdì 30 maggio, con un format un po’ nuovo, in collaborazione con il CTE, la società che ha preso in gestione la vecchia stazione ferroviaria e che da qualche mese porta avanti una manifestazione chiamata “Musei in poltrona”. Abbiamo adattato l’idea con “Serre in poltrona”: venerdì pomeriggio, chi vorrà potrà recarsi nei locali della vecchia stazione e visitare virtualmente alcune serre dell’entroterra, ascoltando i racconti dei coltivatori. Così, senza andare fisicamente, si potrà vivere più o meno la stessa esperienza, anche con l’ambiente addobbato a livello olfattivo con tanto basilico. Cerchiamo di sfruttare al meglio le possibilità offerte da questa realtà, che devo dire è molto disponibile”. 

Il sabato sarà dedicato ai giovani, con una gara-laboratorio per le scuole: “Sabato ci sarà un’attività più tradizionale: una gara-laboratorio di pesto al mortaio per i ragazzi delle scuole - prosegue a raccontare il presidente del Civ -. Stiamo raccogliendo le adesioni grazie alla collaborazione dell’Istituto Comprensivo di Pra’. I ragazzi che si iscriveranno potranno vivere questa esperienza con i coltivatori, che insegneranno loro come si fa il pesto alla vecchia maniera, con il mortaio, gli ingredienti giusti e la giusta selezione. Così si porta avanti una tradizione che, ahimè, con il tritatutto si sta un po’ perdendo”. 

Domenica, invece, atteso il  gran finale con una gara storica, rinnovata nel formato: “Per la giornata conclusiva abbiamo pensato di riproporre una gara di pesto al mortaio, rivisitata e corretta. Riprendiamo la vecchia gara creata da Don Giorgio, lo storico parroco di Pra’ scomparso qualche anno fa. Si chiamava “Il Mortaio d’Oro” e ai tempi funzionava in modo un po’ diverso: chi voleva partecipare preparava il pesto a casa e lo portava sul posto per essere assaggiato e giudicato. Oggi, per varie ragioni, abbiamo mantenuto il nome ma cambiato il formato: si farà direttamente in loco, con il mortaio. Domenica mattina ci saranno due eliminatorie, con un massimo di trenta partecipanti: due manche da quindici. I primi due classificati di ogni manche accederanno alla finale a quattro del pomeriggio. Tutti e quattro verranno premiati, ma il vincitore riceverà una medaglietta d’oro con inciso il mortaio e l’anno dell’edizione”. 

Degna di nota la giuria: infatti, a giudicare i concorrenti, saranno presenti tre figure d’eccezione:Siamo riusciti a portare tre giurati che riteniamo molto validi. Il primo è Roberto Panizza, che nel mondo della cucina non ha bisogno di presentazioni: è il fondatore del Campionato Mondiale di Pesto al Mortaio che si svolge a Genova, quindi è sicuramente tra i più indicati - chiarisce il presidente del Civ -. Il secondo è Riccardo Di Terlizzi, esperto di enogastronomia, noto soprattutto come assaggiatore di formaggi, ma competente anche nelle tecniche di assaggio in generale. Il terzo è una figura un po’ più istituzionale: visto che quest’anno la festa è organizzata dalla nuova Pro Loco di Pra’, abbiamo scelto Enrico Mendace, presidente del consorzio delle Pro Loco. A detta di molti è anche un’ottima forchetta, quindi pensiamo sarà abbastanza pratico".

Questa sarà quindi la prima edizione firmata ufficialmente dalla Pro Loco, nata di recente: “L’organizzazione fa capo alla Pro Loco, ma sia il Civ che il Comitato Valorizzazione del Ponente partecipano attivamente in ogni fase, con tutte le forze possibili. Il Civ, ad esempio, si occupa di una buona parte della permessistica a livello comunale e anche del supporto finanziario. Il Comitato, invece, fornisce un aiuto operativo e organizzativo, essendo stato per anni il principale organizzatore della festa. E chi meglio di loro conosce modalità e quantità di cibo da preparare”.  

A completare un programma ricchissimo, tre serate musicali pensate per ogni fascia d’età: “La prima serata sarà dedicata al ballo liscio e di gruppo, pensata soprattutto per gli adulti. La seconda sarà più per i giovani, con un gruppo di musica tradizionale irlandese e, a seguire, un DJ set fino a mezzanotte con classici revival da discoteca. Domenica, invece, siamo molto contenti di avere sul palco Gabriele Gard, che è nato e vive a Pra’ e, per la prima volta, canterà qui. Ci fa piacere che sia lui ad aprire. Dopo di lui suoneranno i Simon Dietzsche, un’altra storica band del Ponente. Pensiamo che tutte queste proposte possano essere piacevoli per tutti i gusti”, conclude Mauro Rossi. 

Una rinascita attesa e voluta, che, così, punta a far riscoprire l’identità di un territorio partendo proprio dal suo profumo più riconoscibile, ovvero quello del basilico, il vero e proprio oro verde della delegazione. 

Federico Antonopulo

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