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Eventi e Turismo | 04 novembre 2025, 14:05

Asti omaggia Paolo Conte: oggi l'incontro all'Alfieri, domani l'apertura della mostra [GALLERIA FOTOGRAFICA E VIDEO]

L'inedita esposizione di Palazzo Mazzetti svelerà al pubblico 70 anni di creatività pittorica del Maestro attraverso ben 143 lavori su carta

Asti omaggia Paolo Conte: oggi l'incontro all'Alfieri, domani l'apertura della mostra [GALLERIA FOTOGRAFICA E VIDEO]

L'attesa è finita. Asti si prepara ad accogliere il suo Maestro, Paolo Conte, con un doppio appuntamento. Oggi, martedì 4 novembre, è il giorno dell'incontro pubblico: alle 16, l'artista interverrà al Teatro Alfieri in un evento che anticipa la grande apertura di domani, 5 novembre, della mostra "PAOLO CONTE. Original".

Ospitata nelle sale di Palazzo Mazzetti, l'esposizione resterà aperta fino al 1 marzo 2026, presentandosi come la più ampia mai dedicata al Conte pittore, con 143 opere esposte.

Una mostra "totalmente diversa"

A spiegare l'unicità dell'evento è la curatrice, Manuela Furnari. Sebbene alcune opere significative fossero presenti anche nella tappa agli Uffizi del 2023, la mostra di Asti, sottolinea nella video intervista che ci ha concesso, "è una mostra assolutamente inedita" e "totalmente diversa".

Il numero stesso dei lavori lo testimonia: "Sono 143 opere, quindi più del doppio di tutte le precedenti mostre".

L'esposizione copre un arco temporale vastissimo, di "quasi 70 anni", permettendo di scoprire l'evoluzione di un'arte che per Conte non è un passatempo, ma una necessità espressiva. "La mostra", aggiunge Furnari, "dimostra come la pittura sia comunque una sua espressione artistica intima, nata, come lui stesso ha dichiarato, ancor prima della musica". Il percorso, infatti, parte da opere realizzate già nel 1957, quando il Maestro aveva 20 anni.

Oltre l'hobby: un "Novecentista" puro

Sollecitata sul rischio che la pittura di un grande musicista possa essere percepita come un hobby, la curatrice è netta: "Osservando i lavori si capisce pienamente la carica espressiva che hanno". Definisce Conte "un novecentista nel senso più puro del termine", capace di caricare ogni opera di "soggettività, di esotismo, allusività, di una bellezza immaginifica e ironica".

Lungi dall'aver scoperto aspetti inediti o "sotto traccia" dell'artista, la curatrice ammette che la preparazione della mostra ha piuttosto confermato "tutto quanto è stato scritto, detto": "Rimarca che il maestro Paolo Conte è un artista immenso, acclamato e desiderato da tutto il mondo".

La pittura e la musica si compenetrano

Il vero cuore della sua poetica risiede nella fusione delle arti. Quella di Conte, spiega Furnari, è "un'altra espressione artistica, ma che nello stesso tempo si fonde, si compenetra della musica".

Un aneddoto rivela questa profonda sinestesia: "È suggestivo che quando Paolo Conte parla del procedimento compositivo che è alla base delle sue canzoni, in realtà utilizza dei termini che appartengono alla sfera semantica della pittura". Il Maestro, infatti, parla di un "immaginario cromatico", dove "ad ogni tonalità musicale corrisponde un colore".

L'atto d'amore della città

Questa visione è condivisa dalle istituzioni che hanno promosso la mostra. Francesco Antonio Lepore, presidente della Fondazione Asti Musei, definisce Conte "un vero 'artista' tout court", che ha saputo far decantare "in quelli che lui ha definito i suoi 'due vizi capitali', la musica e la pittura, quanto di più autentico e puro conservi lo spirito dell'astigianità".

Gli fa eco Livio Negro, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, che sottolinea come la città celebri un aspetto autentico della sua creatività: "Prima ancora che cantautore, Paolo Conte è stato infatti un pittore". L'esposizione, conclude Negro, "vuole essere dunque un tributo al talento poliedrico del Maestro e, insieme, un atto d'amore della città di Asti nei confronti di uno dei suoi figli più illustri".

Cosa vedere in mostra: da Razmataz ai "cartoncini neri"

Il percorso espositivo, definito sotto la guida dello stesso Conte, spazia tra tecniche e soggetti diversi. Tra le opere più significative spicca Higginbotham del 1957, un omaggio a tempera e inchiostro a uno dei primi grandi trombonisti jazz.

Un nucleo fondamentale è dedicato alla selezione di tavole tratte da Razmataz, l'imponente opera (oltre 1.800 tavole) interamente scritta, musicata e disegnata da Conte. Ambientata nella Parigi vitale degli anni Venti, celebra l'arrivo della "giovane musica americana, il jazz", in un periodo che l'artista descrive come "carico per me di sensualità".

Non mancano i disegni a grafite e inchiostro, che rivelano la forza evocativa del tratto, come quello "rapido e febbrile" del Cugino del cavallo di Lady Godiva o quello quasi caricaturale della serie Jitterbug.

Infine, una terza sezione raccoglie i lavori più recenti su cartoncino nero. Si tratta di composizioni a pastello che Conte realizza dal 2013 , dove linee e colori diventano suggestioni e omaggi garbati, talvolta venati di ironia, alla musica classica, al jazz, alla letteratura e all'arte.

Informazioni e orari

Sede: Palazzo Mazzetti, corso Vittorio Alfieri, 357 - Asti

Date: 5 novembre 2025 – 1 marzo 2026

Orari: Da lunedì a domenica, dalle 10 alle 19. La biglietteria chiude un'ora prima.

Biglietti: L'ingresso alla mostra è incluso nello smarticket di Palazzo Mazzetti al costo di 5 euro.

Gabriele Massaro

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