Si accendono i motori della quarta edizione dello Space Festival, quattro come i giorni di appuntamenti che si propongono di regalare ancora una volta il profilo più “glamour” di un mondo - quello dell’aerospazio - che a Torino rappresenta uno dei motori economici del futuro. Ma vuole anche raccontarsi in maniera diversa, più popolare e divulgativa. E tutto gratuitamente.
Quattro giorni a razzo
Dal 22 al 25 maggio, il centro gravitazionale sarà la Galleria San Federico, dove saranno esposte le riproduzioni di tre razzi che hanno scandito le missioni occidentali più famose. Ma gli eventi si amplieranno fino a coinvolgere anche Collegno, il planetario di Pino Torinese e le aziende che danno linfa al distretto torinese, da Altec a Thales Alenia Space. Grande attesa poi per tre grandi astronauti che “atterreranno” a Torino: Luca Parmitano, Maurizio Cheli e Paolo Nespoli. Saranno loro alcuni degli ospiti più attesi del ciclo di talk del cinema Lux cui parteciperanno anche molti altri personaggi.
In cabina di regia, un giornalista specializzato in questi temi come Antonio Lo Campo e Marco Berry, volto noto dello spettacolo e grande appassionato di satelliti, missioni ed esplorazione in orbita. Sarà lui a condurre il primo appuntamento che celebra i 60 anni dell’Italia nello Spazio. “Ma Italia vuol dire Piemonte e Torino, da sempre in prima fila”, sottolinea Berry.
Tra gli appuntamenti più attesi, il lancio del robot stratosferico CubeHaps dalla Certosa Reale di Collegno, un grande pallone che produrrà una diretta video a 360 gradi mentre si solleva fino a 25 chilometri di quota.
Nuove energie
“Sul territorio abbiamo tante imprese che ci consentono di essere protagonisti in questo settore a livello mondiale - dice Andrea Tronzano, assessore regionale alle Attività produttive - e rispetto a pochi anni fa siamo ormai una regione capofila in queste tecnologie. Ma è importante anche il dialogo con le scuole, grazie al Festival: ci sono progetti già pianificati per i prossimi dieci anni e ci sarà bisogno degli addetti del futuro”.
“È importante coinvolgere le nuove generazioni attraverso il racconto, ma anche la didattica, perché questo sarà il loro futuro - aggiunge Domenico Carretta, assessore comunale ai grandi Eventi -. Ma il Festival si apre a mille possibili letture, a cominciare dal cinema e non solo”.
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