A Torino ci sono circa 50mila alloggi sfitti. Appartamenti vuoti che non arrivano sul mercato, mettendo in seria difficoltà le persone che cercano una casa da affittare. Un problema che diventa sempre più serio. Per questo motivo stamattina a Palazzo Civico si sono dati appuntamento gli assessori e rappresentati istituzionali di Roma, Bologna, Milano, Firenze, Napoli, Parma, Arezzo, Cesana, Bergamo, Brescia e Padova per un confronto con il sindaco Stefano Lo Russo e l'assessore alle Politiche Sociali Jacopo Rosatelli, in collaborazione con Eurocities.
"Diritto alla casa"
L'obiettivo è raccogliere idee e proposte per l'Europa sul "diritto alla casa". A confermare l'esigenza del dibattito e di trovare soluzioni è anche il segretario generale di Eurocities André Sobczak. "Ogni anno chiediamo ai sindaci che fanno parte della nostra rete le priorità: l'anno scorso il 15% ha indicato la crisi abitativa. Quest'anno siamo saliti al 30%".
Un problema, quello della mancanza di alloggi da affittare per i residenti, che in Italia è molto forte in realtà a grande vocazione turistica come Roma, Firenze e Venezia. Dove i proprietari preferiscono offrire il proprio appartamento su piattaforme come Airbnb, modificando di fatto la composizione demografica di chi abita nei centri storici, oltre a restringere di molto il mercato degli affitti.
"Torino - ha osservato il sindaco Stefano Lo Russo - non è nelle condizioni di altre grandi città: dobbiamo mettere in campo azioni preventitive per evitare che ci finasca. Dietro c'è una grande riflessione nazionale, che come Anci è stata portata avanti anche nell'interlocuzione col Governo, che riguarda gli strumenti dati ai Comuni per fronteggiare con politiche pubbliche attive questo fenomeno".
Perché si scelgono le piattaforme
Per il sindaco a spingere nella direzione delle piattaforme sono due elementi: "La fiscalità per gli affitti, che incide pesantemente sulle scelte dei proprietari di alloggi relativamente al loro patrimonio". "Il secondo elemento - ha aggiunto - riguarda il tema della flessibilità dei contratti di affitto: oggi moltissimi proprietari di case preferiscono o incassare meno, o in alcuni casi avere regimi di non lunghezza nei contratti per un problema legato alla solvibilità degli affittuari o a quadri normativi che sono molto complessi per quanto riguarda le insolvenze degli affitti".
"Bene investire su residenze universitarie"
"Con gli affitti brevi per turisti - ha puntualizzato - e per gli studenti questi rischi non vengono corsi". Un tema specifico di Torino sono gli universitari. "Noi stiamo facendo grandi investimenti - ha spiegato il sindaco - per rendere la nostra città sempre più attrattiva dal punto di vista della offerta formativa e per far restare qui, in un'ottica di sviluppo economico, i tanti studenti che vengono a studiare". "Io personalmente credo - ha precisato Lo Russo - che noi abbiamo facciamo bene ad investire sulle residenze universitarie collettive. Sono importanti elementi di rigenerazione urbana: penso ad esempio al Maria Adelaide e ai tanti edifici che sono stati ricovertiti a edilizia per studenti a prezzi convenzionati".
"Sicuramente oggi un universitario, che sceglie una sede dove andare a studiare, guarda tanti elementi: i ranking dell'Università, l'offerta formativa ma anche il costo della vita e degli affitti. Torino è estremamente competitiva, molto più che Milano e Bologna".
E proprio sulle residenze universitarie, negli scorsi mesi ci sono state diverse proteste da parte degli studenti perché le Universiadi sfratteranno di fatto molti di loro per l'alloggio dato agli sportivi. "Questo è un principio di responsabilità in capo a chi ha preso queste decisioni, l'Edisu ed il Comitato che ha gestito le Universiadi" . "Diciamo che forse si poteva evitare: non ho gli elementi di dettaglio, però è chiaro che ci sono delle persone che hanno la responsabilità delle scelte che vengono fatte. La domanda va posta a loro: se la ritengono l'unica scelta possibile o se forse si poteva agire in maniera diversa", ha concluso il sindaco.
Commenti