Maledetta primavera, che fretta c'era di portarci via un pezzetto della nostra gioventù come Egisto Marocco, papà di Michele e di VareseSport, ma anche delle nostre domeniche allo stadio e al palazzetto e delle serate con i Mastini al palaghiaccio: prendevamo la E in viale Borri e, varcando il cancello dei distinti del Franco Ossola o della curva Nord del Lino Oldrini cercavamo per prima cosa l'odore di stampa fresca dove studiare la formazione, gli avversari e leggere le interviste originali, curiose, veloci e "diverse" da tutte le altre ai giocatori biancorossi. A fine gara, conservavamo gelosamente VareseSport - che triplicava anche al Palalbani - perché attaccato a un gol di Verdicchio e Carlacci o a una bomba di Ferraiuolo non poteva mancare quel pezzetto di carta buona, impastata dalla passione, dal fiuto, dal buonsenso e dalla presenza solo all'apparenza severa ma in realtà rassicurante, familiare e amica di Egisto e del suo VareseSport.
Un papà lo ricordi dalla voce e quella di Egisto anche alla radio o nella tribuna stampa dello stadio sapeva accompagnarci con toni delicati e avvolgenti, lo ricordi dalla presenza, mai invadente, dalla curiosità, dall'attaccamento a tutto ciò che poteva essere raccontato su un pezzo di carta, quando la carta aveva ancora un odore e un sapore, dalla passione per le "iniziative" - che fosse un libro, una figurina, un almanacco o una maglia, l'importante era aggiungere qualcosa che ancora non c'era, se non custodito nel suo cuore e poi trasmesso alla sua famiglia - e dalle porte aperte, anzi spalancate di chi voleva provare a scrivere o collaborare con il suo, il nostro, il vostro VareseSport, famiglia nella famiglia biancorossa, giallonera e varesina.
Egisto Marocco, come Ettore Pagani, era una di quelle persone che lasciava una traccia senza bisogno di alzare la voce. E anche adesso, in questa maledetta primavera che ci porta via un pezzetto di quel mondo a metà tra stadio e giornalismo capace di cambiarci la vita con la sua umanità - un'umanità che profuma di radici, storia, attaccamento, fedeltà - sembra di poterlo avere ancora qui, come una piega dolce tra le dita, quel VareseSport che ci ha fatto diventare grandi, pieno di piccole grandi cose, quelle che trasformavano le nostre domeniche attraverso un 90° Minuto di carta, atteso, amato e unico come lo era un giocatore in più per il Varese, la Pallacanestro e i Mastini.
A Michele Marocco, a tutta la grande famiglia di Egisto e a VareseSport va il nostro abbraccio più tenero e caloroso.
Sport | 25 marzo 2024, 10:01
Addio Egisto Marocco: sei stato il "papà" delle domeniche più belle di tanti varesini. Quelle in cui lo sport non era solo una partita o un pezzo di carta
Se ne è andato a 87 anni il fondatore di VareseSport: ha inventato un modo di seguire calcio, basket, hockey e sport che permetteva ai tifosi di vivere davvero con "l'uomo in più", da sfogliare e conservare, le partite a stadio, palazzetto e palaghiaccio. Al figlio Michele e alla famiglia di Egisto l'abbraccio di VareseNoi
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