Il Nazionale

Politica | 27 febbraio 2024, 21:10

La Varese del futuro parte da cinque "immagini" e da duecento persone

Salone Estense pieno questa sera per il primo passo pubblico del nuovo PGT, il Piano di Governo del Territorio (ex Piano Regolatore), il documento che andrà a determinare lo sviluppo della città. Davanti alla platea gli esperti del Politecnico di Milano, il sociologo Bonomi e le istituzioni varesine hanno illustrato cinque visioni di città che fungeranno da linee guida. Il nuovo Piano verrà formato in un anno ed entrerà in vigore nel 2025: previste numerose forme di partecipazione per i cittadini

La Varese del futuro parte da cinque "immagini" e da duecento persone

Quale Varese per il futuro?

La Varese del domani va immaginata anche al di fuori delle stanze della politica e dell’amministrazione, cioè coinvolgendo i cittadini, gli esperti e chiunque voglia e possa dare un contributo. 

Ed è per questo che alle 18 di oggi il Salone Estense del Comune di Varese si è riempito di cittadini - oltre 200 - interessati all'incontro che ha dato conto dei primi passi di formazione del PGT - Piano di Governo del Territorio (l'ex Piano Regolatore che Regione Lombardia ha cambiato), documento che "governerà" lo sviluppo urbanistico e non solo della città.

Sotto la lente di ingrandimento le linee strategiche su cui viene costruito il Documento di Piano, la prima componente del PGT. Il documento illustrato è il risultato del confronto tra le forze politiche e sociali, che insieme ai professionisti del Politecnico di Milano e dell’Università degli Studi dell’Insubria, in questi mesi hanno redatto un manifesto che contiene i principali spunti su cui partire per costruire il nuovo PGT della città. Si tratta di elementi che spaziano dalla mobilità, all’ambiente e fino alla cultura, e che tracciano quello che può essere il percorso da intraprendere per realizzare il nuovo strumento urbanistico di Varese.

A presentare le Linee di strategiche sono stati il sindaco Davide Galimberti, l’assessore Andrea Civati, il presidente del Consiglio comunale Alberto Coen Porisini insieme al dirigente del Comune Gianluca Gardelli, al professore del Politecnico Andrea Arcidiacono e al sociologo Aldo Bonomi.

La Varese che verrà è stata pensata attraverso cinque “immagini”, ognuna rispondente a una particolare visione, ognuna con le sue priorità: la Varese città verde, biodiversa e adattiva ai cambiamenti climatici; la Varese città del welfare, inclusiva per l’abitare e il lavoro; la Varese città di nuovi turismi e di un sistema culturale diffuso; la Varese città sana degli sport e del tempo libero; la Varese città multicentrica, della mobilità sostenibile e delle reti di prossimità.

Non si tratta di alternative, di progetti separati, quando più di obiettivi da raggiungere il più possibile tutti insieme per tagliare il traguardo di una “città ideale”. Ma non idealizzata: queste cinque immagini sono state costruite da un team congiunto che oltre al Comune di Varese comprende il Politecnico di Milano, l’Università dell’Insubria e alcune società esterne, basandosi sullo status quo della città già esistente e intuendone le possibili potenzialità in ciascuna delle visioni messe sul tavolo.

A spiegare tutto ciò è stato chiamato il professor Andrea Arcidiacono, del Politecnico di Milano: «Abbiamo provato a trattare il documento di piano in un modo nuovo, tenendo insieme politiche e progetti e mettendoli in coerenza con il presente».

E allora ecco che la Varese Città Verde pensa “alla connessione dei suoi ecosistemi naturali, alla maggior dotazione arborea, al disegno di “reti verdi” e a non consumare nuovo suolo. Ed ecco che quella del Welfare locale, quella inclusiva e attrattiva per l’abitare e il lavoro si immagina come cerniera di un sistema territoriale vasto, in un ruolo determinato da consolidate relazioni spaziali ed economiche, dove vivere e lavorare siano sinonimo di qualità, dove l’istituzione universitaria abbia un ruolo centrale, dove ci sia una nuova offerta abitativa sociale e nuovi spazi aperti multifunzionali.

Ed ecco poi la città dei nuovi turismi, quella che si propone di valorizzare sempre di più le bellezze del territorio ma anche di rendere maggiormente fruibile il patrimonio culturale esistente per i propri cittadini. Sarà questa la la città dei percorsi ciclopedonali e di mobilità lenta fino alla valorizzazione della Schiranna e di spazi culturali diffusi di quartiere. Quarto tema la Varese dello sport e del tempo libero, dalle grandi strutture sportive urbane a quelle più piccole rionali. Infine la città multicentrica, dal masterplan delle stazioni al trasporto pubblico locale fino alle nuove forme di mobilità.

«In questi mesi di avvio del processo di definizione dello strumento urbanistico sono emerse diverse visioni di città. L’obiettivo è quello di estendere queste visioni a partire da un percorso di partecipazione della città, con l’intento di poter cogliere le sfide positive che i cambiamenti in corso possono generare. Il PGT infatti dovrà partire anche dal cambiamento già in atto a Varese in questi anni, come le tante rigenerazioni eseguite e in corso, fino ai tanti progetti legati al PNRR che modificheranno la nostra città. In modo da creare un percorso unitario di sviluppo che guardi alla Varese del futuro» ha detto il sindaco Davide Galimberti.

«Ambiente, mobilità, condivisione, partecipazione, visione, prossimità, inclusione, sono tanti gli aspetti che il percorso per il nuovo PGT metterà in campo – ha dichiarato invece l’assessore Civati – ma quello che vorrei davvero in questi mesi di impegno che abbiamo davanti è che al centro ci siano i varesini, uniti nella costruzione di una visione comune della nostra città. E la grande partecipazione di questa sera a questo primo appuntamento è una risposta molto positiva».

«Varese è una città media e come tutte le città medie deve essere consapevole di dover diventare una città policentrica e di rete - ha invece affermato il sociologo milanese Aldo Bonomi - La città media deve avere la coscienza di essere in mezzo e di dover fare da raccordo. Vanno bene tutte le visioni illustrate, ma Varese si ricordi di essere sempre più attrattiva e inclusiva dal punto di vista sociale».

«Il PGT verrà presentato all’amministrazione entro un anno - ha spiegato Gianluca Gardelli, dirigente tecnico del Comune di Varese - poi serviranno altri sei/otto mesi per avere un piano efficace, perché ci saranno le osservazioni e le controdeduzioni del consiglio comunale. Il documento entrerà in vigore con la pubblicazione sull’albo della Regione Lombardia».

Le forme di partecipazione della cittadinanza non si esauriscono con stasera: ecco nascere un sito - varesefuturo.it - che sarà “l’hub” di informazione sugli sviluppi del PGT, diversi questionari, un ricco calendario di incontri e laboratori aperti che ragioneranno sulle varie visioni e “Casa Varese”, ospitata alla Biblioteca di via Sacco in cui sarà possibile visionare documenti, mappe e cartine.

F. Gan.

Commenti