Il fatto non sussiste. E’ con questa formula che nell’udienza tenuta questa mattina (15 dicembre) il Tribunale di Asti ha assolto il sindaco di Rodello Franco Aledda dall’accusa di abuso d’ufficio, imputazione con la quale era stato rinviato a giudizio con l’udienza preliminare del 16 settembre 2020 e giudicato nel procedimento aperto di fronte al collegio presieduto dalla dottoressa Elisabetta Chinaglia, giudici a latere Roberta Dematteis e Matteo Bertelli Motta.
Sessantuno anni, prossimo al termine del suo secondo mandato alla guida del municipio langarolo dopo la riconferma del maggio 2019, Aledda era chiamato a rispondere di quanto previsto dall’articolo 323 del Codice Penale per non essersi astenuto dal partecipare all’iter di approvazione della variante strutturale al Piano Regolatore Generale Comunale (Prgc), che il Consiglio comunale licenziò in via definitiva il 26 gennaio 2018, dopo un iter durato circa due anni.
Un’astensione che secondo l’accusa sarebbe stata doverosa, essendo l’amministratore (e la di lui coniuge) proprietario di un bene che proprio in ragione di quella modifica urbanistica si sarebbe "fortemente valorizzato". Nello specifico, su indicazione della minoranza consiliare i fari della Procura si erano accesi su un capannone in località Deserto, già fabbricato agricolo, "oggetto di recupero a destinazione residenziale diretta, con possibilità di edificazione ex novo di diverse unità abitative, per complessivi 2.000 metri cubi di volume residenziale", aveva accusato l'opposizione.
L’accusa sostenuta dalla pubblico ministero Donatella Masia si era fondata sulla supposizione che, invece di astenersi, il sindaco avesse espresso il proprio voto nell’iter di approvazione della modifica urbanistica per ben cinque volte, ma anche sull’evidenza che quel terreno non fosse in realtà idoneo alla costruzione, essendo quella collina fragile e franosa. E infine che, ovviamente, da quel provvedimento il primo cittadino avrebbe ricavato un indebito vantaggio, grazie alla possibilità di costruire prevista in forza anche di quel voto favorevole.
Da qui la richiesta di condanna a una pena che, con la sua requisitoria dell’ottobre scorso, la stessa sostituto procuratore aveva quantificato in due anni di reclusione: per la Procura giusta chiosa a un processo che aveva anche visto la costituzione di parte civile del geometra Franco Drocco, già presidente del Collegio Geometri di Cuneo, ex sindaco del paese e ora esponente dell’opposizione, a sua volta proprietario di terreni nello stesso comune, patrocinato dall'avvocato Valentina Altare dello Studio Ponzio di Alba, e pure lo stesso Comune, rappresentato in giudizio dall’avvocato Enrico Collidà del foro di Cuneo.
"Al Tribunale – spiega l’avvocato albese Stefano Campanello, difensore di Aledda – abbiamo invece provato che il sindaco aveva partecipato alle votazioni non in cinque, ma in un’unica occasione, in quella ritenendo potersi escludere cause di conflitto. Abbiamo poi dimostrato che non vi erano ragioni per poter parlare di inidoneità a costruire, per quell’area, come ribadito dai preposti uffici regionali durante l’iter di approvazione del Prg. E per quanto riguarda supposti vantaggi privati in capo al primo cittadino - continua il legale – abbiamo svelato come si trattasse di una mera mistificazione, in quanto la possibilità di costruire su quel sito lo stesso Aledda ce l’aveva già prima dell’approvazione del nuovo piano, tanto che in quella direzione aveva presentato idonea domanda già nel 2012, prima di diventare sindaco. E il Comune non gli aveva negato quella possibilità, ma chiesto di produrre altra documentazione".
"Sono molto contento e soddisfatto del risultato arrivato con l’assoluzione pronunciata oggi dal Tribunale – prosegue Campanello –. I giudici hanno compreso che l’ipotesi dell’accusa si reggeva su una rappresentazione profondamente inesatta della realtà, rappresentazione di cui la sentenza ha ora reso piena giustizia restituendo l’onore al sindaco Aledda a testimonianza della correttezza del suo operato nei confronti della cittadinanza di Rodello".
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