Il Nazionale

Cronaca | 01 luglio 2025, 14:10

Via Nizza, la procura apre un'indagine: come appariva la casa distrutta dall'esplosione in cui viveva Jacopo

Intanto proseguono gli interventi per la messa in sicurezza della zona nel quartiere Lingotto. Stabili le condizioni dei ragazzi di 6 e 12 anni ricoverati al Regina Margherita

Via Nizza, la procura apre un'indagine: come appariva la casa distrutta dall'esplosione in cui viveva Jacopo

Quattro coppie di vetrate composte da porta e finestra, tutte suddivise da una paratia opaca di plastica. Il primo balcone a destra ha un telo scuro che copre la visuale su ciò che viene custodito all’interno della ringhiera, mentre negli altri alloggi si osservano oggetti di vita quotidiana: sedie, oggetti sistemati alla rinfusa, magari qualche panno steso.

Ecco come appariva l’ultimo piano dell’interno di via Nizza 389, prima che la deflagrazione della notte tra domenica e lunedì squarciasse, oltre al sottotetto, anche l’esistenza delle persone che vivevano in quattro dei 24 alloggi della casa.

Storie interrotte
Viveva lì Jacopo Peretti, 35 anni, morto nel sonno a causa del terribile incidente e dato per disperso per ore, prima che i vigili del fuoco trovassero il suo corpo tra le macerie. Ma viveva lì anche Mohamed, l’uomo di origine egiziana che insieme alla moglie e a due dei suoi figli ha trascorso la giornata di ieri osservando quel che rimaneva dalla sua abitazione in affitto, mentre la piccola di casa - solo 6 anni - combatteva la Regina Margherita dove è stata tenuta sotto osservazione. Una condizione che rimane stabile anche nella giornata di oggi, così come quella del 12enne che ha riportato ustioni sul 30% del corpo: è ancora in prognosi riservata, ma ha ripreso conoscenza.

Disastro colposo
Intanto la procura di Torino ha aperto un fascicolo a carico ignoti per disastro colposo, omicidio e lesioni colpose a seguito dell’esplosione che si è verificata nella notte tra domenica e lunedì in zona Lingotto

Massimiliano Sciullo

Commenti