La convalida dei domiciliari richiesta dal sostituto procuratore Gabriele Fiz dopo gli arresti operati in flagranza di reato dai Carabinieri delle Stazioni di Cortemilia e Saliceto. E insieme l’applicazione a entrambi i soggetti della misura coercitiva del divieto di dimora in Castino, con la prescrizione di allontanarsi dal territorio del comune langarolo e di non farvi più ingresso senza una specifica autorizzazione del giudice.
E’ quanto deciso dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Asti Federico Belli con l’udienza di convalida delle misure di limitazione della libertà cautelari disposti dalla Procura nei confronti di A. N. e A. A., due fratelli di nazionalità marocchina, residenti nel centro langarolo, rispettivamente classe 1973 e 1985, finiti nei guai per la violenta lite che lo scorso 8 ottobre li ha contrapposti al proprietario dell’abitazione nella quale i due vivevano in affitto.
Secondo quanto denunciato dal locatore, un 32enne residente ad Alba, ai Carabinieri da lui chiamati sul luogo del diverbio lo scontro sarebbe scaturito dalla richiesta, rivolta dal proprietario di casa ai due affittuari, ora difesi rispettivamente dall’avvocato albese Roberto Ponzio e dalla collega del foro di Asti Mara Veronesi, di spostare le loro auto parcheggiate nel cortile condominiale per poter egli stesso parcheggiare nel garage.
"La ferocia dei due fratelli – avevano riferito i militari dell’Arma dando conto dell’avvenuto arresto – sarebbe esplosa quando si sono accorti che il 32enne stava filmando le vetture con il proprio cellulare".
Per sottrarre il telefono alla vittima i due fratelli lo avrebbero strattonato, percosso e minacciato di morte. "Tu non sai con chi ti metti", "Vieni con noi, ti seppellisco nel bosco", tra le frasi minacciose rivolte all’uomo dai due, che intanto lo avrebbero bloccato, strattonato e buttato a terra con violenza, finendo per impossessarsi del suo telefono cellulare.
Da qui l’accusa di rapina aggravata dall’aver agito in concorso sulla base della quale sta procedendo la Procura della Repubblica di Asti.
Mentre il cellulare rubato veniva prontamente restituito alla vittima, le perquisizioni effettuate dai militari nelle pertinenze e sulle automobili dei due arrestati portavano al rinvenimento di una spranga di ferro di 42 cm e di un coltello a doppia punta di 26, nascosti nell’auto di uno dei due: da qui il deferimento dell’uomo, in stato di libertà, per porto d’armi e di oggetti atti a offendere.
Commenti