Il ragazzino che amava la musica, a cui i nazisti sequestrarono l’armonica a bocca. Il giovane pendolare che da Bibiana raggiungeva a Torino, chiuso nei vagoni allora privi di sedili.
Il padre che, assieme alla moglie e ai figli, ebbe l’intuito imprenditoriale che portò alla nascita del ‘Salumificio Valpellice’. L’uomo che amava il paese dove era nato e vissuto, tanto da essere il protagonista della vita di diverse associazioni.
Domenico Santino Fenoglio da tutti conosciuto come ‘Santo’ è stato tutto questo e molto di più per i suoi cari e per i concittadini bibianesi. Scomparso domenica 10 settembre, a 94 anni, dopo una lunga malattia aggravata negli ultimi due anni, è stato uno dei protagonisti del suo paese.
Una vita di lavoro e impegno
“La sua è stata una vita dedicata al lavoro e alla famiglia con pochi meritati momenti di riposo e festa” afferma la figlia Manuela. Nonostante gli impegni non aveva rinunciato a dedicarsi al volontariato: “Aiutava gli artigiani locali come presidente della Cogav, la cooperativa artigiani Valpellice. Negli anni Novanta fondò a Bibiana uno dei primi gruppi di volontari incendi boschivi quando ancora non erano ancora presenti quelli regionali - ricorda -. Poi fu nella commissione dell’asilo bibianese e nel direttivo del gruppo Alpini con cui partecipò a tante iniziative tra cui gli interventi nell’alluvione del Tanaro”.
I salumi con il suo nome
Ciò per cui forse viene più ricordato in paese è la voglia di lavorare e la capacità imprenditoriale. Le ‘Costine d’Santo’, il ‘Salam d’Santo’, la ‘Mustardela d’Santo’: così ancora oggi vengono chiamati dai consumatori i prodotti del ‘Salumificio Valpellice’ fondato nel 1962. Ma la sua vita professionale era iniziata ben prima. “Nato nella casa di famiglia in frazione San Michele e cresciuto in una tipica famiglia contadina frequentò le scuole elementari in paese per poi proseguirle nel collegio dei Salesiani a Cumiana. Con l’arrivo della guerra, come tanti in quel tempo, dovette interrompere gli studi e ritornare in famiglia per aiutare nei lavori quotidiani” racconta la figlia. Imparò poi l’arte di lavorare il ferro nella fucina di Vottero a Bibiana, per poi andare a lavorare alla Pastore di Torino: piccola azienda che costruiva affettatrici. “Dimostrava grande passione per il lavoro e le grandi capacità manuali... Viaggiava quotidianamente e il pendolarismo avveniva allora in vagoni senza sedili partendo alle 4 del mattino per ritornare alle 22”. Le sue sperienze non si fermarono lì: “Si misurò con altri mestieri: dal commerciante di attrezzi per la campagna al mercato, al camionista e anche al palchettista” rivela la figlia.
Nel 1955 si sposò con Teresina Griotti e nel 1957 e nel 1966 arrivano i figli Armando e Manuela. Cominciò a lavorare con il suocero nella macelleria di via Roma a Bibiana, oggi gestita da Valerio, figlio del cognato. Fece tesoro dell’arte del macellaio fondando il ‘Salumificio Valpellice’, allora in via del Beneficio.
“Aiutato da mia madre e poi da noi figli fece crescere l’attività ampliando i laboratori e la produzione e diventando conosciuto in tutto il Pinerolese, e oltre, per i suoi prodotti di alta qualità - continua -. Portò poi il salumificio nella nuova sede in via Fenile, ampliandola con laboratori e locali vendita”.
Domenico Santino Fenoglio spendeva generosamente le sue energie sul lavoro in un paese che aveva visto cambiare in modo radicale: “A mio padre piaceva raccontare i suoi ricordi. A partire dai tempi della seconda guerra mondiale, in cui era appena un ragazzino. Tornava ogni tanto sulla vicenda dell’armonica a bocca che amava suonare e che alcuni nazisti gli presero, per poi buttarla”.
Il funerale di ‘Santo’ si svolgerà oggi, alle 15,30 alla chiesa parrocchiale di San Marcellino a Bibiana. Il corteo funebre partirà a piedi dalla sua casa, in via San Vincenzo 7, alle 15,15.
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